Covid, Zaia: “su ospedali pressione, non crisi. Rischio arancione? Faremo qualcosa contro assembramenti”

Assessore Lanzarin: "la Regione Veneto ha chiesto ufficialmente al Ministro Speranza un intervento straordinario per garantire e accelerare le assunzioni necessarie"

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Zaia coronavirus nove novembre
Zaia coronavirus nove novembre

“La situazione negli ospedali è di pressione, ma non di crisi. Ciò che preoccupa è una evidente leggerezza con cui troppe persone stanno tarando i loro comportamenti rispetto alle necessità assolute di garantire il distanziamento sociale e l’uso costante della mascherina. Dal punto di vista organizzativo abbiamo ancora un buon margine di posti letto sia in area non critica che nelle terapie intensive, ambito nel quale abbiamo il 17% di tasso di occupazione Covid. La situazione peraltro evolve di ora in ora e, come nella precedente ondata, non ci faremo trovare impreparati. Proprio oggi ho autorizzato l’allestimento da parte della Protezione Civile di strutture mobili riscaldate esterne agli ospedali per agevolare il triage e garantire assistenza a eventuali pazienti per i quali ci potesse essere un’attesa per il ricovero. In Veneto, comunque, garantiamo un letto a tutti”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Luca Zaia, facendo oggi il punto della situazione del Covid-19 in Veneto, affiancato, come sempre, dagli assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile).

Zaia ha quindi annunciato che da domani il Veneto caricherà sul database del Ministero della Salute anche i circa diecimila tamponi rapidi che vengono effettuati ogni giorno, in aggiunta a quelli molecolari, che hanno quasi raggiunto i 2 milioni e mezzo. “Fino ad oggi – ha precisato – anche le positività riscontrate con i rapidi venivano conteggiate nell’ambito del numero di quelli molecolari, alzando così in maniera impropria il tasso di incidenza tra positività e tamponi. Mi risulta che farà così anche l’Emilia Romagna”.

Sul fronte degli eccessivi assembramenti verificatisi nel fine settimana, Zaia ha annunciato per domani un incontro di coordinamento con i Sindaci, per concordare “eventuali” misure. In arrivo anche l’App, che si chiama “Zero Covid Veneto”, grazie alla quale le persone in isolamento domiciliare, con o senza sintomi, potranno comunicare la loro situazione ai sanitari, segnalare miglioramenti o peggioramenti, chiedere l’intervento diretto a domicilio, aiutando il lavoro dei contact tracer che sono alle prese con migliaia di positivi da tracciare. “C’è un problema posto dal Garante della Privacy che risolveremo con una legge in Consiglio regionale, dove domani si riunirà la Commissione e venerdì il Consiglio per l’approvazione. Stiamo per attivare un grande servizio per le migliaia di persone in isolamento e non mi pare una violazione della privacy se loro, spontaneamente, ci dicono come stanno e se hanno bisogno di aiuto. Niente a che fare e nessuna concorrenza con Immuni, perchè la nostra ha tutt’altri obbiettivi”. Zaia ha anche insistito con i test Covid, fai da te: “ne abbiamo 5 mila da testare, poi presenteremo uno studio; li abbiamo provati e hanno sempre confermato i risultati dei molecolari, vuol dire che funzionano. Vi immaginate cosa vuol dire andare al ristorante e ti danno in mano il test e ti dicono to’ fatti il test e se sei positivo te ne torni a casa e ti metti in quarantena?”.

L’Assessore Bottacin ha illustrato le modalità con cui la Protezione Civile dislocherà le postazioni mobili esterne agli ospedali. “Ci muoveremo con celerità, come nel marzo scorso – ha detto – quando ne attivammo 128 in pochi giorni. Nella teleconferenza di oggi con i direttori generali abbiamo concordato che siano loro a segnalarci la necessità e l’utilizzo sanitario e i nostri volontari in poche ore effettueranno la posa. Abbiamo già ricevuto alcune richieste e la macchina organizzativa è partita”.

Prosegue anche in Veneto, come in tutta Italia, la criticità per la carenza di personale, sia negli ospedali che, ancor più marcatamente, nella case di riposo. Stiamo facendo uno sforzo immane per garantire a tutti il minimo vitale – ha detto la Lanzarin – ma contemporaneamente la Regione Veneto ha chiesto ufficialmente al Ministro Speranza un intervento straordinario per garantire e accelerare le assunzioni necessarie”.