“Le sentenze dei giudici non si discutono, si appellano”. Pertanto, bene ha fatto Giovanni Coviello a incaricare il suo legale di opporsi alla sentenza di primo grado che lo condanna a 8 mesi di reclusione per aver svolto, fino in fondo, il suo lavoro di giornalista indipendente (tra cui quello raccolto nel libro “Roi. La Fondazione demolita” che tratta di altre “ferite” subite a causa delle gestione Zonin, ndr)
Il direttore di VicenzaPiù è noto per essere un uomo con la schiena dritta, un editorialista che non si cura di blandire i potenti, ma al contrario, li maltratta allo scopo di far emergere delle scomode verità.
Coviello, lungo tutta la sua carriera giornalistica, ha sempre dimostrato di avere due soli referenti, la sua coscienza e il diritto di cronaca.
Come lettore, desidero ringraziarlo per il rispetto che ha sempre avuto nei nostri confronti, come consigliere comunale, voglio rinnovargli tutta la mia stima e solidarietà in un momento tanto difficile e demotivante.
Con l’augurio di poter presto ristabilire la verità dei fatti e di veder finalmente trionfare la giustizia.
Ciro Asproso
Coalizione Civica per Vicenza