A tre anni esatti dalla prima udienza del processo BPVi si è tenuta oggi, 1° dicembre, a palazzo Cordellina della Biblioteca Bertoliana di Vicenza la presentazione del libro «Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo» dell’avvocato prof. Rodolfo Bettiol a cura di Giovanni Coviello e con la prefazione di Renzo Mazzaro: la storia commentata con i verbali delle 117 udienze e della sentenza di primo grado (oltre ch 109 video) sul crac che ha colpito 118.000 soci vicentini, veneti e italiani (clicca qui per acquistarlo senza spese di spedizione per i primi acquirenti online, ndr).
A tre anni esatti dall’apertura del procedimento iniziato nell’aula bunker di Mestre e proseguito in quella principale del tribunale di Vicenza, Editoriale Elas di Roma, con il patrocinio del Comune di Vicenza, che, come aveva promesso il sindaco Rucco in campagna elettorale, si è anche costituito parte civile, a differenza della Regione Veneto (ha fatto notare il moderatore). è stato presentato il libro a cura di Giovanni Coviello e con la prefazione di Renzo Mazzaro. Sono intervenuti per i saluti il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e Chiara Visentin, presidente della Biblioteca Civica Bertoliana, che nell’occasione ha preso in consegna la donazione della raccolta completa dei dieci anni delle edizioni cartacee di VicenzaPiù, nato il 25 febbraio 2006, di cui ViPiu.it condivide e prosegue online la storia.
Il sindaco Rucco ha rivendicato la costituzione di parte civile e l’acquisizione di palazzo Thiene, storica sede della Popolare di Vicenza, da parte del Comune, affermando che “siamo attenti alle dinamiche processuali ma anche agli effetti molto pesanti sulla comunità, che ci porteremo avanti per anni sul piano economico-finanziario e sociale, tant’è che dedicheremo una sala di palazzo Thiene alle vittime del crac“.
Mazzaro ha sottolineato l’unicità a livello giornalistico e l’importanza per la memoria storica di un libro che rende pubblici gli atti del processo, in una città, Vicenza, dove “c’era un asse tra la banca, Confindustria e il principale quotidiano locale”, ma anche l’assenza di grandi proteste da parte dei risparmiatori.
Secondo Bettiol, che ha commentato giuridicamente cosa e perché è successo alla banca e di come si è arrivati alle accuse e alla sentenza, resta l’amaro in bocca per la questione dell’ispezione del 2012, in quanto a suo dire Banca d’Italia aveva tutti gli strumenti per venire a conoscenza delle operazioni cosiddette baciate.
Coviello ha infine ricordato come questo sia un libro di fatti e non di opinioni. Non c’entrano quindi le lotte intestine tra associazioni di risparmiatori, né le beghe politiche di chi vuole prendersi meriti o demeriti in relazione alla nascita e al funzionamento del meccanismo di indennizzi.
