Crac BPVi e Veneto Banca, Milleproroghe: decreto salva risparmiatori entro 31 ottobre. Salva legge 205 per ristori salvo colpi di coda associazioni e politici che lo hanno ritardato

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Tanti i temi affrontati dal primo decreto Milleproroghe 2018 approvato al Senato e che passa alla Camera dei Deputati. Tra questi c’era quello del fondo salva risparmiatori ancora non attivo per il frapporsi alla sua utilizzazione di alcune associazioni “oltranziste” di soci della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che per ottenere tutto, ottima cosa ma irrealizzabile almeno a breve, hanno probabilmente spalleggiato alcune settori di aree politiche a loro vicini, che stanno rischiando di far perdere ai soci il fattibile (nella foto Massimo Bitonci e Alessio Villarosa al loro incontro con tutte le associazioni di cui abbiamo riportato le in parte diverse impressioni qui e qui, ndr).

Se questo sarà incrementabile in tempi vicini solo se partirà la procedura prevista, sono rischiosi, anche a parere di chi scrive, i tentativi sia pure sulla carta lodevoli  per favorire un’ipotetica nuova legge al posto della legge 205 del 27 dicembre 2017 già approvata dopo lunghe lotte e faticose trattative da tutte le forze politiche e che attende solo  l’emanazione dei decreti attuativi

Oggi, 6 agosto, invece è stato votato praticamente all’unanimità che entro il 31 ottobre 2018 dovrà essere approvato il decreto del presidente del Consiglio, già da tempo predisposto e che renderà operativo il Fondo di ristoro per le vittime dei reati finanziari delle banche venete e dei quattro istituti in risoluzione. Il decreto era previsto per lo scorso 31 marzo ma era fermo al palo per le suddette manovre, di fatto compiute sulla pelle di soci già da anni in difficoltà e tese in buona parte ad intestarsi completamente un successo piuttosto che contribuire al miglioramento di quello ottenuto dalla organizzazioni Unite per il Fondo.

La fissazione del termine del 31 ottobre, secondo i primi commenti delle associazioni Unite per il Fondo, è ora un impegno preso da tutte le forze politiche che, con la votazione odierna, sanciscono anche la validità della legge 205 che fanno propria e da attuare anche se come primo step.

Tutto è migliorabile, ma se non si parte nulla si può migliorare“, ci dichiara a caldo l’avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto che ha da sempre sostenuto il lavoro di coordinamento fatto da Patrizio Miatello per giungere all’approvazione della 205 e aggiunge: “Ora i soci risparmiatori sanno chi ha causato un ritardo così lungo nel far partire un meccanismo di sicuro migliorabile. Senza il gioco al massacro le procedure sarebebro aprtite mesi fa magari indicando con la loro attuazioni i punti da migliorare fermo restando che gli importi devono e possono essere notevolemenet incrementati dai solo 100 milioni di euro di partenza ai milardi disponibili tra i fondi e le polizze dormienti a cui la legge 205 consente di accedere”.

Lo slittamento della data di emanazione dei decreti al 31 ottobre ha, quindi, un pregio: ora il decreto Milleproroghe fissa all’unanimità che è dalla legge 205 che si partirà senza dover aspettare un’altra legge, comuqnue nel frattempo proponibile ma senza impedire di cominciare a dare finalmente e senza ulteriori ritardi risposte concrete a chi i suoi soldi li ha persi da anni .

L’obiettivo, ora, è di partire e di accelerare le procedure semplificando – come suggerisce anche NordEst Economia – “i ricorsi all’arbitro Anac (ancora sono in corso le pratiche per le 4 banche e il ristoro tramite fondo di solidarietà per le venete), ad esempio eliminando l’onere della prova a carico del risparmiatore, che, se ha acquistato bond prima del 2007, ha più difficoltà a provare la vendita fraudolenta“.