Giovedì 15 febbraio 2018, alle ore 10.00, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, si insedierà la Commissione speciale d’inchiesta sui gravi fatti riguardanti il sistema bancario in Veneto. Le finalità della Commissione di inchiesta saranno quelle di individuare i punti critici del sistema bancario e del risparmio, che da sempre hanno caratterizzato il tessuto socio economico regionale ma che sono stati messi fortemente in discussione dalla crisi che ha colpito la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
La Commissione di Inchiesta dovrà, altresì, individuare i percorsi istituzionali affinché la Regione Veneto possa sostenere il sistema bancario in crisi, per restituire fiducia per il futuro a chi si trova in situazioni economiche difficili. Vediamo cosa ne scrive oggi, 7 febbraio, Il Gazzettino sulle modalità di composizione.
Crac di BPVi e Veneto Banca
Quasi due anni fa, il 2 marzo 2016, a Palazzo Ferro Fini si insediava la Commissione speciale d’inchiesta sul sistema bancario veneto. Quella Commissione lavorò quattro mesi e fece approvare all’unanimità dall’aula una risoluzione che venne consegnata anche al presidente del Senato. Ma dall’estate del 2016 ad oggi sono emersi nuovi fatti sulla catastrofe delle banche venete e sull’entità dei risparmiatori truffati. È così che a Palazzo Ferro Fini hanno deciso di insediare una nuova Commissione d’inchiesta. Solo che a guidarla non sarà più Maurizio Conte: l’ex tosiano, oggi capogruppo di Veneto per l’Autonomia che già si era iscritto a Forza Italia, ieri ha comunicato il suo passaggio tra le file della maggioranza. E siccome le presidenze delle commissioni di inchiesta di norma vengono assegnate a esponenti dell’opposizione (com’era stato, appunto, con Conte due anni fa), stavolta la guida sarà a trazione Pd o LeU.
LA COMPOSIZIONE
Della nuova Commissione speciale d’inchiesta sul sistema bancario veneto faranno parte nove consiglieri regionali. Cinque per la maggioranza: Luciano Sandonà (Lista Zaia), Alessandro Montagnoli (Lega), Maurizio Conte (Forza Italia), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), Antonio Guadagnini (Siamo Veneto). E quattro per la minoranza: Claudio Sinigaglia (Pd), Simone Scarabel (M5s), Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), Giovanna Negro (Il Veneto Del fare – Flavio Tosi – Noi con l’Italia). In ballo per la presidenza sono Sinigaglia e Ruzzante, Guadagnini dovrebbe invece assumere la vicepresidenza. La precedente Commissione aveva concluso i lavori esprimendo forti perplessità non solo per l’attività del management e dei consigli di amministrazione delle banche, ma anche degli istituti di vigilanza.
«Non è stato un lavoro facile – aveva detto all’epoca il presidente Conte – e in alcuni casi abbiamo incontrato resistenze e talvolta scarsa se non nulla collaborazione». La relazione conclusiva, che venne votata dal consiglio regionale del Veneto all’unanimità il 30 giugno 2016, impegnava il governatore Luca Zaia a costituire la Regione parte civile nei processi penali che si sarebbero instaurati nei confronti degli ex vertici, direttori e funzionari di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. La nuova Commissione continuerà il lavoro della precedente e quindi analizzerà anche quanto avvenuto a partire dal 30 giugno 2016 ad oggi.
Quanto a Maurizio Conte, benché l’ex tosiano abbia aderito da tempo a Forza Italia, il passaggio tra le file della maggioranza in consiglio regionale è avvenuto formalmente soltanto ieri. L’occasione è venuta proprio dalla decisione di insediare la Commissione speciale di inchiesta sulle banche, dove Conte, pur mantenendo il proprio gruppo consiliare Veneto per l’Autonomia, rappresenterà anche i forzisti in base a una delega del capogruppo di Fi Massimo Giorgetti. «Era un po’ difficile continuare a stare tra le file dell’opposizione – ha detto il padovano Conte – specie dopo che avevo rinunciato ad assumere incarichi, come il ruolo di consigliere segretario che spetta alla minoranza, all’interno dell’Ufficio di presidenza. Vista la mia iscrizione al partito, ho ritenuto di formalizzare anche la mia adesione alla maggioranza che governa la Regione Veneto. Questo – ha puntualizzato Conte – mantenendo la libertà di coscienza che mi ha sempre contraddistinto». Il passaggio di Conte alla maggioranza riequilibra sulla carta – i rapporti di forze dopo che Fabiano Barbisan, eletto con la Lista Zaia, è passato nel gruppo di opposizione con Stefano Casali e Andrea Bassi, Centro destra Veneto.
di Alda Vanzan, da Il Gazzettino