Crac ex Banca Popolare di Vicenza, Codacons e UNC: “i beni sequestrati agli imputati siano usati per risarcire i risparmiatori truffati”

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Pubblicato alle 15.33. Aggiornato alle 15.44. Ora i beni sequestrati agli imputati nell’ambito del procedimento sulla Banca Popolare di Vicenza vadano ai risparmiatori truffati. Lo afferma il Codacons in merito all’operazione che ha coinvolto oggi 5 imputati nell’inchiesta sull’istituto di credito, e che ha portato al sequestro di 1 milione 750mila euro. Fin da subito, in rappresentanza di migliaia di risparmiatori gabbati che si sono rivolti alla nostra associazione per ottenere tutela legale, avevamo chiesto alla Procura di disporre sequestri cautelativi dei beni degli indagati, a garanzia dei futuri risarcimenti per le parti lese.

 


Con la decisione di oggi 19 gennaio i magistrati hanno accolto la nostra richiesta, ma non basta: chiediamo di estendere i sequestri nei confronti dei beni degli imputati perché, se verranno accertati gli illeciti contestati, tutti i risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza potranno rivalersi su tali beni ai fini dei doverosi indennizzi.

Carlo Rienzi (nella foto), presidente Codacons 

 

La Gdf di Vicenza sta eseguendo alcuni provvedimenti di sequestro conservativo nei confronti di cinque degli imputati nell’inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza.

Ottima notizia. Accolta la richiesta che abbiamo fatto fin dal 2015. Finalmente sono stati fatti i primi provvedimenti di sequestro dei beni a carico dei soggetti imputati. Ora aumentano le possibilità per i risparmiatori di poter rientrare di parte del denaro perso.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori