Crac Popolari e processi, PD, M5S e LeU uniti contro Zaia e Regione: “perché così timidi con le banche?”

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Processo BPVi: buio nell'aula
Processo BPVi: buio nell'aula

“Cosa ha intenzione di fare la Regione per tutelare concretamente i risparmiatori vittime del crac delle Popolari venete? Zaia lo dica in modo chiaro e inequivocabile, perché oltre un anno fa il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato dalla maggioranza, in cui si chiedeva alla Giunta di costituirsi parte civile nei processi”.

La richiesta – in una nota – è di Bruno Pigozzo, consigliere del Partito Democratico e primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta da altri 12 colleghi: il capogruppo Stefano Fracasso e tutti gli esponenti dem a Palazzo Ferro Fini (Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis) l’intero gruppo 5 Stelle (Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel) e Piero Ruzzante di LeU.

“Purtroppo è già stato perso troppo tempo; la costituzione di parte civile nei confronti dei vertici della Banca Popolare di Vicenza è stata respinta perché non effettuata entro i termini previsti,  ma è ancora possibile attivarsi con un’autonoma richiesta risarcitoria in sede civile: sarà fatto? È comunque poi pendente il procedimento nei confronti dell’ex ad di Veneto Banca, con l’udienza preliminare fissata per il prossimo 16 maggio: cosa intende fare la Regione? Non vorremmo si svegliasse anche stavolta in ritardo”.

“La ‘timidezza’ della Giunta nel costituirsi parte civile non è una novità – ricorda Pigozzo – Basta vedere cosa è accaduto a Eraclea dove è in corso un processo per mafia che coinvolge anche le istituzioni. Il ritardo con cui la Regione è intervenuta, oltre a essere un pessimo messaggio per i cittadini, le consentirà di rivalersi esclusivamente su chi sarà giudicato con il rito ordinario, non su coloro che hanno optato per il rito abbreviato. Non proprio una mossa esemplare”.