Lo scorso 20 gennaio i pm di Treviso Massimo De Bortoli e Gabriella Cama avevano chiesto sei anni per Vincenzo Consoli, unico imputato nel processo per il crac di Veneto Banca (per tutte le udienze e notizie sul processo Veneto Banca clicca qui), istituto di credito di Montebelluna di cui Consoli, difeso in questo processo dall’avvocato Ermenegildo Costabile di Milano, è stato ad e dg. Sei anni (e sei mesi) è anche l’entità della condanna inflitta a Gianni Zonin presidente dell’altra banca veneta fallita, l’ex Popolare di Vicenza (nel libro del professor Rodolfo Bettiol la cronaca del processo).
Oggi 4 febbraio il giudice Umberto Donà ha condannato in primo grado Consoli a 4 anni di reclusione per ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto, mentre è stato prescritto l’aggiotaggio. È stata riconosciuta la continuazione e le circostanze attenuanti generiche equivalenti ad aggravanti contestate. Per Consoli anche interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e confisca per equivalente di 221 milioni di euro. È stato riconosciuto un risarcimento alle parti civili costituite, da definirsi in sede civile, riconosciuta provvisionale immediatamente esecutiva a 250 mila euro a Banca d’Italia e 70 mila a Consob. Altre parti civili che avevano chiesto la provvisionale se la sono vista riconosciuta al 5% sul valore nominale di azioni e obbligazioni fino a un massimo di 20 mila euro. La motivazione della sentenza verrà depositata entro 90 giorni.