Cresce leggermente il settore manifatturiero nel vicentino: presentati in Camera di Commercio i risultati del primo trimestre 2024

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La prsentazione dell'Indagine congiunturale in Camera di commercio
La presentazione dell'indagine congiunturale in Camera di Commercio a Vicenza

Dopo tre trimestri consecutivi con il segno meno, il settore manifatturiero vicentino torna a evidenziare un (lievissimo) andamento positivo per i principali indici. È questo il dato saliente dell’indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Vicenza relativa al periodo gennaio-marzo di quest’anno, che è stata presentata ufficialmente questa mattina nella sede dell’Ente Camerale alla presenza del presidente Giorgio Xoccato. Contestualmente, Unioncamere Veneto ha presentato anche l’indagine congiunturale regionale relativa allo stesso arco temporale, con la presenza del presidente regionale Mario Pozza.

Per quanto riguarda più in dettaglio i dati relativi alla provincia di Vicenza, decondo l’indagine della Camera di Commercio la produzione è aumentata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, sebbene sia diminuita del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Analogo andamento per il fatturato, che cresce leggermente di più rispetto al trimestre precedente (+0,6%), ma sconta anche una flessione superiore rispetto al I trimestre dello scorso anno (-3,7%), dato che però deve tener conto anche del raffreddamento dei prezzi alla produzione.

Andando a vedere i vari settori, sono in crescita orafo, concia e alimentare ma anche con valori mentre rimangono negativi sistema moda, legno-mobili, metal-meccanica e chimica-plastica.

Il dato produttivo del Veneto è significativamente più positivo rispetto ai valori di Vicenza (+1,1%), mentre quello italiano è ancora di segno negativo, con un -1,3%.

Insomma, è presto per affermare che ci si trovi già in una nuova fase di crescita, ma almeno il trend negativo sembra essersi fermato.

Lieve crescita anche degli ordinativi rispetto al trimestre precedente anche se il confronto col 2023 resta in deficit. Sul fronte dell’occupazione, sono state raggiunte le 149.541 unità, quasi duemila più di marzo 2023, e le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nel 1° trimestre evidenziano una leggera diminuzione rispetto al 4° trimestre 2023 (-1,5%) mentre il confronto con il dato del I trimestre 2023 mostra un aumento significativo (da 2,8 a 4,8 milioni, +69,3%), a conferma

Un segno “meno” riguarda invece la demografia delle imprese: il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è negativo e pari a -403 imprese, ma va ricordato che nel primo trimestre si concentrano molte cancellazioni legate alle “chiusure di fine anno”. Tale diminuzione è tuttavia meno ampia rispetto a quella dell’analogo periodo del 2023 (-457) e inoltre va rilevato che le nuove iscrizioni hanno raggiunto quota 1.394: si tratta del valore più alto degli ultimi anni e anche questo può essere visto come un indicatore di fiducia.

Resta tesa la situazione sul fronte del credito: la Banca d’Italia ha diffuso l’aggiornamento al 28 febbraio: lo stock di prestiti bancari alle imprese vicentine è leggermente calato rispetto a fine anno (-1%) ma rispetto al febbraio del 2023 la diminuzione è molto consistente (-10,1%). Gli interventi della BCE per raffreddare l’economia e quindi l’inflazione hanno avuto un impatto notevole sui tassi e conseguentemente sui prestiti. Più in dettaglio, nel confronto con l’anno precedente l’ammontare dei prestiti al settore produttivo è diminuito nelle costruzioni (-2,7%), ma soprattutto nel manifatturiero (-12,4%) e nei servizi (-7,9%).

Per quanto riguarda infine le aspettative per il futuro, a fine marzo i giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti erano 54, su livelli più bassi di quelli di un anno fa, ma solo leggermente inferiori rispetto al dato della rilevazione di dicembre 2023. In compenso, la quota di imprenditori che prefigura un aumento produttivo nel breve termine, opportunamente destagionalizzato, torna a crescere leggermente rispetto a fine 2023, restando su livelli storicamente buoni: nonostante i molti elementi di incertezza, l’inizio del 2024, in base ai dati dell’indagine presentata in Camera di Commercio a Vicenza è quindi caratterizzato da un modesto e cauto ottimismo.