Criptovalute e investimenti. Meglio le Bermude della Bce?

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Criptovalute e investimenti alle Bermude
Criptovalute e investimenti alle Bermude

Jason Hayward, ministro dell’Economia delle Bermuda sostiene che il suo Paese può trasformarsi in un centro internazionale dell’industria criptografica, nonostante ora quest’ultima sia un po’ in crisi. La legislazione approvata nel 2018 richiede a tutte le società di criptovalute delle Bermuda di ottenere una licenza dalla Bermuda monetary authority (Bma), il principale watchdog finanziario dell’isola che controlla il settore assicurativo nazionale.

Le Bermuda, territorio d’oltremare britannico nel nord Atlantico, oltre al famoso triangolo, sono un Paese che vive essenzialmente di turismo, e vi sono presenti molte società non locali che vi stabiliscono sede per avere meno controlli e perché si avvantaggiano di una fiscalità inesistente.

Le criptovalute, bitcoin in testa, sono molto discusse e, di recente, viste anche le loro performance negative dopo periodi di enorme crescita, sono nel mirino di alcune istituzioni finanziarie che, al pari di alcuni privati (1), stanno finalmente mettendo in evidenza il vuoto in cui si muovono: la Usa Federal Trade Commission parla di un milione di dollari truffati nell’ultimo anno; per la presidente della Bce (banca centrale europea), Christine Lagarde: “le criptovalute non valgono nulla, non si basano su nulla, non hanno alcun asset sottostante che serva da ancoraggio di sicurezza”; la Commissione Ue ha preannunciato pesanti interventi regolatori in questa “terra di nessuno”. In ultimo c’è da considerare che tra i grandi utenti di questa valuta spiccano Niger, Filippine e Vietnam, non proprio il fior fiore della finanza mondiale.

In questa fase di caduta del valore, memori delle recenti fortune, ci potrebbero essere risparmiatori tentati dall’avvicinamento a questi investimenti anche grazie al fatto che – fuori dai momenti più critici della pandemia covid e ancora ai margini dei riflessi finanziari della guerra in Ucraina – qualcuno avrebbe un gruzzoletto da voler far fruttare.
Nel rispetto del male che ognuno possa e voglia fare a se stesso e al proprio portafoglio, ci domandiamo perché dovrebbe essere degna di fiducia la prospettiva finanziaria del ministro dell’Economia di un paradiso fiscale come le Bermuda che non, per esempio, la Banca Centrale europea, ricordando che quest’ultima non è un coacervo di poteri finanziari che vessano i risparmiatori, ma un’istituzione senza la quale la finanza del nostro Paese e di tutti gli altri paesi Ue non esisterebbe.

1 – Bill Gates – Paul Krugman, premio Nobel

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Fonte: Criptovalute e investimenti. Meglio le Bermude della Bce?

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