Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare e virologia all’Università di Padova e uno degli uomini chiave del “modello veneto” durante la pandemia da Coronavirus che nelle scorse settimane aveva tenuto un lungo “braccio di ferro” con il presidente del Veneto Luca Zaia, ha rilasciato alcune interessanti riflessioni a Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.
“La Lombardia – afferma Crisanti – è arrivata impreparata a questa epidemia e ha pensato che fosse un’influenza, ma ha sbagliato impostazione perché l’epidemia si combatte sul territorio non con i ricoveri come influenza stagionale. La scelta si è rivelata fallimentare perché nessuno era preparato e non c’era cultura epidemiologica. C’è stata un po’ di presupponenza anche da parte nostra pensando di essere più bravi dei cinesi“.
“Gli asintomatici sono pericolosi – continua – in tutte le malattie infettive svolgono un ruolo cruciale nella biologia degli agenti patogeni per trasmettersi. L‘Oms dice che asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti gli errori fatti prima. Oms è un baraccone che va smontato e rifatto da capo”.
“L’Oms – aggiunge – è finanziato da industrie private e da pochi Stati. Dovrebbe invece fare interessi di tutta la comunità mondiale. Abbiamo bisogno di una organizzazione diversa e indipendente. Trump ha fatto un errore a ritirare finanziamenti perché l’ha resa così più vulnerabile a influenze esterne, invece Oms deve essere finanizata da Stati membri senza interferenze esterne”.
Infine affronta alcune questioni estere.
“E’ chiaro che i cinesi ci hanno somministrato solo la parte finale della curva, manca la parte esponenziale. La Cina ha mentito ad inizio pandemia, sul numero dei casi, sulla mortalità e sugli asintomatici. Una totale mancanza di trasparenza. La Svezia invece ha fatto una scelta su un’ipotesi errata e adesso se ne stando pentendo, si va verso una revisione dela strategia perché i casi sono tanti e la mortalità è tra le più alte in Europa”.
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