Il sistema bancario si sta gradualmente rafforzando. Lo dice il capo del dipartimento di Vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo. Il Cet1 ratio, che è l’indicatore che misura la solidità bancaria, tra 2015 e 2017 è passato dal 12,3 al 13,8%. «La crescita – ha ricordato Barbagallo – è ascrivibile alla raccolta di capitale sul mercato da parte di tre intermediari per 14 miliardi. Vi hanno contribuito, oltre all’autofinanziamento, la dismissione di parte degli attivi delle due banche venete con il sostegno
pubblico e la ricapitalizzazione precauzionale di Mps».
Barbagallo sostiene «che i costi delle crisi bancarie per il contribuente sono stati nel complesso contenuti: secondo stime recenti l’aumento del debito pubblico riconducibile al sostegno alle banche ammonta a circa l’1 per cento del Pil in Italia, contro una media del 4,5% per i paesi dell’area euro». «I crediti deteriorati in termini di stock, al netto delle rettifiche, – ha spiegato Barbagallo – si sono ridotti dal picco di 200 miliardi del 2015 a circa 140 a fine 2017. La riduzione dei crediti deteriorati è consistente e ha interessato sia gli stock sia i flussi. I primi, al netto delle rettifiche, si sono ridotti dal picco di 200 miliardi del 2015 a circa 140 a fine 2017. I secondi sono ora pari, in rapporto al totale dei finanziamenti, al 2% circa, contro un picco di più del 5% nel 2013» Il processo di derisking «è destinato a continuare e consentirà di portare il sistema bancario italiano verso la normalizzazione» ha detto Barbagallo. «Le banche italiane stanno accelerando la cessione degli Npl e Bankitalia le sollecita a spingere sempre di più in questa fase favorevole di mercato» ha quindi precisato.