Crisi di governo, l’analisi di Sergio Berlato: “ci hanno portato in un tunnel”

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Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini

Di seguito l’intervento di Sergio Berlato (FdI-Mcr), presidente della III Commissione consiliare regionale del Veneto

Numerosissimi sono i motivi per i quali abbiamo più volte chiesto che venisse staccata la spina a questo governo inconcludente, addirittura deleterio per l’Italia e per gli italiani. Basti pensare alle norme nefaste introdotte da questo governo gialloverde a scapito delle imprese italiane, quali il decreto dignità, l’obbligo della fatturazione elettronica, la ‘paghetta di stato’ o reddito di cittadinanza per finanziare il quale sono stati apportati tagli al bilancio statale che stanno penalizzando le imprese e le famiglie in difficoltà. Basti pensare al blocco di tutte le opere infrastrutturali di cui necessita l’economia italiana e da cui dipende lo sviluppo ed il rilancio del nostro Paese. Basti pensare a tutti i tavoli nazionali per le imprese in difficoltà che non trovano risposte adeguate da parte di questo governo e che lanciano ombre cupe sul destino dei loro attuali dipendenti.

Di importanza sicuramente inferiore ma non meno significative sono le responsabilità di questo governo per le cose fatte ma soprattutto per quelle non fatte in campo ambientale, in campo agricolo e faunistico. Mentre l’Italia è stata più volte condannata dall’Unione europea per il mancato rispetto delle normative ambientali (gestione dei rifiuti, inquinamento, urbanistica, ecc…) ed è sotto procedura di infrazione per numerosissime altre questioni che riguardano lo stesso argomento il governo da dimostrazione di incapacità nell’affrontare e risolvere alcuni nodi chiave che affliggono il nostro Paese, dimostrando sospetta dinamicità nel voler eliminare urgentemente dall’elenco delle specie cacciabili in Italia il moriglione e la pavoncella (a ruota anche l’allodola), senza considerare che ci sarebbero numerose altre specie da inserire tra quelle cacciabili visto il loro ottimo stato di conservazione a livello europeo, alcune delle quali esplicitamente considerate come normalmente cacciabili in Italia dalla Direttiva 2009/147/CE.

Solerti ad apportare restrizioni ma inerti nell’apportare possibili aggiustamenti migliorativi. Quali altri solleciti dovremmo indirizzare a questo governo gialloverde in merito alla necessità di emanare norme a tutela della colture agricole che vengono sistematicamente devastate dall’eccessiva ed incontrollata presenza di fauna selvatica sul nostro territorio? Quali altri solleciti dovremmo sottoporre all’attenzione di questo governo gialloverde in merito alla crescente presenza incontrollata del lupo in molte regioni italiane che sta provocando non solo danni ingentissimi all’economia, all’allevamento, all’ecosistema, ma sta provocando l’abbandono del territorio da parte degli allevatori e degli agricoltori che, con la loro presenza, hanno sempre garantito la manutenzione e la tutela dell’ambiente.

Cosa altro dovremo dire a questo governo sulla necessità di permettere alle regioni italiane di applicare correttamente il regime di deroga previsto all’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e dall’art. 19bis della legge statale n.157/92, opportunità che è stata negata alle regioni perché questo governo, come del resto i precedenti, non ha mai voluto rispettare la legge e convocare la Conferenza Stato/regioni per la ripartizione dei quantitativi prelevabili in deroga tra le regioni che ne hanno fatto esplicita richiesta nel rispetto di quanto previsto dalle normative comunitarie e  nazionali vigenti?

Cosa altro dobbiamo dire su questo governo per indurre chi ha ancora un briciolo di senso di responsabilità a porre fine a questa agonia e permettere agli italiani di tornare a votare per dotare questo Paese di un nuovo governo politicamente omogeneo che sappia prendere delle decisioni per il bene dell’Italia e degli italiani?

Speriamo che la nostra voce arrivi presto a giusta destinazione e che possiamo presto rivedere la luce in fondo al tunnel nel quale ci hanno portato.