Crisi idrica e climate change, Raffaella Capaldo: “Meritocrazia Italia invita a trarre lezione dagli effetti positivi del lockdown, anche i drammi insegnano”

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crisi idrica
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La crisi idrica è ormai un problema che affligge l’intero territorio nazionale e Meritocrazia Italia, un’associazione che giorno dopo giorno allarga la sua area di competenza e influenza, ne coglie l’allarme sociale ed economico. «Abbiamo le tecnologie e il know how per fare un uso corretto della preziosa risorsa “acqua” e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Mettiamoli a frutto», dichiara Raffaella Capaldo, Ministro MI per l’Impresa e il Territorio.

Servono azioni immediate contro la crisi idrica?

Raffaella Capaldo, Ministro MI per l’Impresa e il Territorio
Raffaella Capaldo, Ministro MI per l’Impresa e il Territorio

«Occorre anzitutto riforestare le colline italiane per rallentare la caduta della pioggia al suolo e limitare l’azione di erosione che le acque di pioggia esercitano sulle zone inclinate della superficie terrestre, il cosiddetto dilavamento del terreno, cosa che avviene specie nei territori del Sud, letteralmente devastati dagli incendi boschivi estivi. Serve, tra l’altro, anche investire nella creazione di bacini artificiali per la captazione delle acque piovane e lavorare al rifacimento complessivo delle reti idriche, di tutte le reti idriche, per diminuire le dispersioni».

Il passato lockdown, pur col dramma sotteso, portò incredibili benefici alla salubrità dell’aria e dell’acqua con lo stop all’attività produttiva. Cosa ci insegna questo Raffaella Capaldo?

«Si faccia tesoro di quell’esperienza, drammatica ma significativa. Si punti al contenimento delle emissioni nocive premiando le imprese virtuose, che dimostrino maggiore responsabilità etica, e dando supporto economico a quelle che intendano convertire la propria attività o ridurre la produzione inquinante».

Tutto facile? No, purtroppo, perché, pare suggerire con le sue affermazioni il Ministro MI per l’Impresa e il Territorio di Meritocrazia Italia, spesso le parole che esprimono i concetti di “imprese virtuose”, “responsabilità etica” e “riduzione della produzione inquinata” sono quasi del tutto uscite dai radar di molti politici di oggi, che, magari consigliati dai loro “spin doctor”, alias suggeritori, quelle parole le pronunciano ma senza tramutarle in azioni da compiere o da incoraggiare.