La desertificazione del nostro Paese sta assumendo contorni irreversibili. Un problema gravissimo che ha a che fare con la sicurezza alimentare, con la salute, con la crescita sociale ed economica del Paese.
Di acqua si vive.
Il climate change sta generando variazioni molto intense: periodi prolungati di siccità ai quali si alternano fenomeni temporaleschi spesso devastanti, con danni alle colture e alle infrastrutture esistenti. In Italia piove da anni molto meno, e soprattutto piove ‘diversamente’. Le precipitazioni piovose, come quelle nevose, assenti per mesi, scaricano in periodi brevissimi quantità di pioggia e neve che generalmente arrivano al suolo in periodi di tempo molto più lunghi.
Servirebbe una reazione organizzativa dello Stato, che purtroppo tarda ad arrivare. Da anni Meritocrazia Italia avanza proposte di immediata fattibilità, chiedendo che il potenziamento delle reti idriche e la miglior gestione delle riserve di acqua divenga priorità assoluta nell’agenda politica del momento. S’invocano, tra le altre cose,
– una revisione del piano normativo per il riuso delle acque depurate in agricoltura, in adeguamento alle previsioni del recente regolamento europeo;
– la definizione di incentivi per il ricorso alla tecnologia per il risparmio idrico (irrigazione a goccia, sensori nel terreno, monitoraggio con droni, IA, etc.), con logiche di premialità alle virtù per risultato raggiunto;
– l’attuazione di politiche ambientali più incisive, con serrata lotta agli sprechi legati agli impianti di distribuzione e agli usi sconsiderati delle risorse e contrasto ai cambiamenti climatici.
Ci sarebbe tanto da fare, ma non si può dimenticare che il miglior contributo proviene sempre dall’acquisizione di una più adeguata coscienza civile e ambientale da parte dei singoli cittadini.
Non siamo impotenti.
Ciascuno di Noi può fare la sua parte.
Basterebbe partire da piccoli ma preziosi gesti quotidiani, che diventino sane abitudini di vita:
– chiudere sempre il rubinetto quando ci si lava i denti, quando si lavano i piatti, o quando ci si insapona sotto la doccia;
– prestare attenzione a non sprecare acqua quando si lava l’auto o s’irriga in giardino;
– prediligere la doccia al bagno in vasca;
– evitare carichi di lavatrice o lavastoviglie inferiori al carico consentito;
– riciclare l’acqua del lavaggio piatti o panni per lo scarico del water;
– utilizzare l’acqua di cottura della pasta come sgrassante nel lavaggio delle stoviglie;
– irrigare il giardino nelle ore serali;
– lavare frutta e stoviglie in bacinella e non sotto acqua corrente;
– utilizzare l’acqua residua dei condizionatori per il ferro da stiro;
– controllare perdite di rubinetti e tubature difettose e limitare il più possibile l’acqua in bottiglia acquistata in negozio;
– fare uso di detersivi ecologici, strumenti di pulizia riciclabili o comunque non dannosi per l’ambiente, e di prodotti naturali per la pulizia (aceto bianco, bicarbonato, olii essenziali e acido citrico ossia succo degli agrumi);
– mangiare in modo intelligente, scegliendo alimenti di stagione e a km0 (per chi può, sarebbe utile avere un piccolo orto, che a volte si ricava anche con vasi sui balconi se non si ha la fortuna di avere un giardino, o partecipare ai gruppi di acquisto di prodotti locali, oppure ancora aderire alle iniziative sempre più diffuse di adottare piccoli orti).
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Fonte: CRISI IDRICA: #FACCIAMOLANOSTRAPARTE