Il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta con AcegasApsAmga e Viacqua ha avviato una attività congiunta volta alla ricarica della falda acquifera vicentina mediante infiltrazione da alcuni corsi d’acqua superficiali situati a monte della fascia di risorgiva dell’alta pianura veneta. Le aree di intervento sono situate nei comuni di Breganze, Cornedo Vicentino, Montecchio Precalcino e Sarcedo.
È in queste zone, infatti, che già in passato il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, in accordo con la Provincia di Vicenza aveva costruito alcuni pozzi di infiltrazione, detti “pozzi bevitori”, in parte anche grazie al progetto AQUOR co-finanziato dai fondi europei del programma LIFE+.
In questi siti, tra ottobre e marzo, quando l’acqua superficiale non viene utilizzata per irrigare i campi e nel rispetto del deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua coinvolti, viene immessa nel sottosuolo per contribuire alla ricarica delle falde, i cui livelli stanno progressivamente diminuendo dagli Anni ’60. Questa tipologia di intervento accelera quello che è il normale processo di infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo, donando un seppur minimo respiro all’acquifero vicentino, il secondo più importante d’Europa.
Le operazioni rientrano nell’ambito di un’apposita convenzione per la quale il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, immette l’acqua di alcune rogge alimentate dai torrenti Agno (per il sito di Cornedo Vicentino) e Astico (per i siti di Sarcedo, Montecchio Precalcino e Breganze) attraverso manufatti quali, per l’appunto, i “pozzi bevitori” e alcune trincee di infiltrazione. AcegasApsAmga si occuperà invece di campionamenti e analisi periodici per verificare la qualità dell’acqua infiltrata, mentre Viacqua curerà la dotazione tecnologica e il monitoraggio dei livelli di falda, allo scopo di verificare l’efficacia dell’azione di ricarica.
“Le operazioni di ricarica – è il commento del Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman – confermano l’efficacia degli investimenti fatti negli scorsi anni e ci dotano di un sistema pronto all’uso per supportare e velocizzare l’azione di ricarica delle preziose risorse idriche del sottosuolo vicentino. Purtroppo, l’ancora scarso apporto dei mesi scorsi da pioggia e neve non consente di avere le portate massime d’acqua previste per questi manufatti, in grado di infiltrare al ritmo di 200 l/s, ma che oggi sono praticamente dimezzate. Già da qui possiamo capire che abbiamo davanti mesi delicati, in cui la falda sarà nuovamente messa sotto stress e per questo dobbiamo continuare a lavorare in una logica preventiva con interventi mirati a risolvere a monte problemi quali le perdite idriche. Per questo Viacqua ha intensificato il proprio piano di interventi sulla ricerca e riparazione delle perdite e potrà beneficiare anche dei recenti fondi PNRR riconosciuti al Consiglio di Bacino ATO Bacchiglione per efficientare la rete acquedottistica dell’Astico.”
“Il Consorzio di Bonifica – ha spiegato il Presidente di Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – già dal 2008 aveva attivato in via sperimentale parte dei pozzi bevitori, oggetto dell’accordo con AcegasApsAmga e Viacqua. Opere lungimiranti volte ad aiutare a restituire alla falda quei quantitativi d’acqua che sarebbero poi stati in parte prelevati durante la stagione irrigua per irrorare i campi e le coltivazioni. Oggi però quella che manca è l’acqua. Fino ad alcuni anni fa i corsi d’acqua mettevano a disposizione portate fino a 5 metri cubi d’acqua al secondo, oggi la disponibilità è ridotta ad appena un metro cubo. Servono opere fondamentali per raccogliere l’acqua nei mesi in cui la disponibilità è abbondante, per poi poterla distribuire nei mesi più caldi e di maggiore necessità. La prospettiva è di stagioni siccitose sempre peggiori dove a farne i conti non saranno solo le colture.”
“Focalizzare le nostre azioni su investimenti e progetti volti a salvaguardare il più possibile la risorsa acqua è una priorità. – sottolinea l’Amministratore Delegato di AcegasApsAmga, Roberto Gasparetto – La convenzione sottoscritta è un ulteriore esempio di come le partnership generino un valore altrimenti non raggiungibile, dando altresì concretezza al concetto di sostenibilità. Le analisi e il monitoraggio delle acque che AcegasApsAmga si è impegnata a svolgere, saranno fondamentali per garantire l’elevata qualità delle falde che in questi anni hanno potuto assicurare ai cittadini padovani e vicentini acqua eccellente e di elevata purezza. Il contributo di ogni partner a questo progetto risulta quindi fondamentale per tutelare e mantenere la disponibilità di una risorsa sempre più rara e preziosa nell’attuale contesto climatico.”
Ma come si presenta oggi la falda dell’alta pianura vicentina?
Secondo i dati di Arpav, tra ottobre e gennaio sono caduti 304 mm di pioggia rispetto ad una media calcolata nel periodo tra il 1994 e il 2021 pari a 385 mm. Le precipitazioni nevose registrano invece un deficit del 14%.
Nello specifico del bacino idrologico del Bacchiglione è caduto il 23% in meno della pioggia e non sono bastate le precipitazioni dei mesi scorsi per dare un vero sollievo alle riserve del sottosuolo.
Guardando ai dati storici degli ultimi 66 anni sulla falda vicentina, tra la fine degli Anni ’80 e l’inizio degli Anni ’90, l’acquifero è andato in sovrasfruttamento. Si è così sbilanciato il rapporto tra i quantitativi d’acqua prelevati e quelli che invece rimpinguavano la falda, con il risultato che alla fine del 2022, alla conta mancavano oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua (pari a tutta l’acqua distribuita da Viacqua in circa un anno e mezzo di attività).