L’eurodeputata Cristina Guarda, del gruppo Verdi/ALE, porta avanti due battaglie cruciali: la tutela dell’ambiente e il diritto alla casa. Da Bruxelles, arriva la notizia di un’importante proposta della Commissione Europea per vietare due pesticidi contenenti PFAS, mentre in Veneto si consuma la tragedia di due senzatetto morti di freddo, simbolo di un’emergenza abitativa sempre più pressante.
«Buone notizie da Bruxelles – commenta Guarda – Finalmente la Commissione ha proposto agli Stati membri il divieto di due pesticidi contenenti PFAS, il flufenacet e il flutolanil. Si tratta di un passo cruciale per la salute pubblica e l’ambiente». Secondo la deputata, questi pesticidi, prodotti da colossi come Bayer e BASF, sono distruttori endocrini identificati dall’EFSA come pericolosi per lo sviluppo cerebrale dei bambini e le donne in gravidanza. «Il flufenacet si degrada in TFA, un composto chimico persistente che contamina le acque potabili, come dimostra il report di PAN Europe. È essenziale che gli Stati membri, Italia compresa, approvino la proposta e lavorino per una restrizione universale dei PFAS», sottolinea Guarda.
Accanto all’urgenza ambientale, la battaglia sociale per il diritto alla casa si fa ancora più drammatica. «Nel ricco Veneto, due persone sono morte di freddo perché non avevano una casa. È un segnale tragico dell’emarginazione crescente. Paradossalmente, ci sono centinaia di alloggi sfitti mentre il numero di senzatetto aumenta», denuncia Guarda. L’eurodeputata ribadisce l’importanza del “Piano Europeo per le Abitazioni Accessibili”, annunciato da Ursula von der Leyen, e punta il dito contro la finanziarizzazione degli alloggi, in particolare la questione Airbnb.
Guarda evidenzia l’importanza del terzo settore, citando esempi virtuosi come il progetto “Abitare Solidale” di Caritas Opitergina, ma avverte: «Non può essere tutto sulle spalle del volontariato. Serve un salto di qualità nelle politiche europee per contrastare la povertà e garantire una casa a tutti». I dati sono allarmanti: in Italia oltre 9,6 milioni di abitazioni sono disabitate, di cui 95 mila in Veneto, mentre i senzatetto superano le 100 mila unità. «L’Europa deve fornire orientamenti e finanziamenti, ma la responsabilità delle politiche abitative resta in capo agli Stati membri e agli enti locali», conclude.
Due emergenze diverse ma ugualmente urgenti, che richiedono risposte rapide e concrete dall’Europa e dagli Stati membri per tutelare l’ambiente e i diritti fondamentali delle persone.