Crolla ponte Morandi su autostrada A10 a Genova: basta a nuove infrastrutture come Tav Tac, mettere in sicurezza le esistenti

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Crolla ponte Morandi su autostrada A10 a Genova. E’ crollata una lunga porzione del viadotto. Entrambe le carreggiate sono precipitate al suolo per circa cento metri. Si teme che diversi automezzi siano rimasti coinvolti“: si annuncia drammatico il bilancio, di certo strutturale e logistico ma anche in termini  di perdita di vite umane, di questo ennesimo sconquasso delle nostre infrastrutture, che recentemente non colpisce solo il sud ma è tragicamente egualitarista per tutta l’Italia che è, invece, estremamente “disuguale” per tanti altri fattori. Vi invitiamo a seguire l’evoluzione delle notizie su Ansa.it, ma facciamo un’unica istintiva, ma anche ragionata riflessione.

Si metta subito un freno a nuove opere faraoniche e di, per lo meno, discutibile interesse pubblico, come Tac Tav, e si destinino le risorse a mettere in sicurezza e migliorare le infrastrutture esistenti e l’ambiente compromesso che, spesso, ne favorisce il collasso.

Con i miliardi pensati per il nuovo, che sa, però, di vecchie mafie degli interessi, si dia ugualmente e forse anche più lavoro a imprese e lavoratori per ripristinare in sicurezza il vecchio compromesso da mancate e insufficienti manutenzioni e assalito dalla morsa dell’ambiente distrutto e sempre più sotto attacco.

E, soprattutto, non si uccidano più altre vite né quello che resta del patrimonio pubblico esistente.

Se ci saranno colpevoli diretti di questo ennesimo disastro si puniscano, ma i colpevoli morali di questo e altre prevedibili, se non già previste, tragedie sono i politici ai vari livelli e i portatori di (propri) interessi che eluderanno l’obbligo di rivedere certe scelte folli in un Paese lasciato morire nell’abbandono per rincorrere facili guadagni sulla pelle di un popolo intero.

Inerme.