(Adnkronos) – Nessun legame tra la pericardite che ha colpito il ministro della Difesa Guido Crosetto, ricoverato d'urgenza dalla tarda serata di ieri per un perdurante dolore al petto, e i vaccini per il Covid-19. Un'associazione che non esiste, assicura all'Adnkronos Salute Francesco Saia, presidente della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise). "Al momento non si hanno dati che indichino un aumento degli episodi di pericardite, così come di miocardite, nei pazienti vaccinati contro Covid-19", sottolinea Saia. "Gli accertamenti e il monitoraggio hanno evidenziato una lieve pericardite e l'assenza di danni cardiaci", ha reso noto il ministero della Difesa in un aggiornamento sulle condizioni di Crosetto. Ma alla notizia del suo ricovero per sospetta pericardite, molti sono stati i commenti no-vax che puntavano il dito contro il vaccino anti-Covid come causa di infiammazione alla sacca di rivestimento del cuore. "Studi di popolazione – precisa – indicano invece che ciò che aumenta il rischio di pericardite e di miocardite", l'infiammazione del tessuto muscolare cardiaco che a volte si associa alla pericardite, "sono le infezioni virali". Compresa quella da Sars-CoV-2: "E' Covid, non i vaccini anti-Covid, ad aumentare la possibilità di pericarditi. Pericarditi che peraltro – rimarca il presidente Gise – nella nostra attività quotidiana abbiamo visto da sempre, tutti gli anni, in giovani e meno giovani, in uomini e donne, associate a infezioni virali come l'influenza o altri tipi di infezione. Non sono frequenti, ma tutti gli anni ne abbiamo sempre viste. Senza osservare alcuna impennata di pericarditi dopo i vaccini Covid-19". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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