Sciopero contro riforma CSM votata alla Camera dell’Associazione Nazionale Magistrati? Intervista on. Zanettin (FI): “lunare e fuori tempo”

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On. vicentino Pierantonio Zanettin (foto da membro del CSM)
On. vicentino Pierantonio Zanettin (foto da membro del CSM)

Dopo l'approvazione della riforma del CSM alla Camera dei deputati (qui il testo attuale, ndr) e in attesa del forse più "rischioso" passaggio al Senato, i magistrati potrebbero scendere sul piede di guerra (mentre scriviamo è ancora in corso l'assemblea dei togati, ndr). Abbiamo sentito al riguardo il deputato vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, componente della Commissione Giustizia, avvocato e recentemente anche membro del CSM old style.

Oggi l’Associazione Nazionale Magistrati potrebbe indire lo sciopero. Cosa ne pensa?

Dopo i gravissimi scandali che negli ultimi anni hanno investito la magistratura italiana, la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, approvata questa settimana dalla Camera dei Deputati, risulta, a mio giudizio, anche troppo timida.

La protesta dell’Anm e la minaccia dello sciopero appaiono quindi lunari e fuori del tempo.

La critica ai principi meritocratici e legati alla produttività, che stiamo cercando, con grande fatica, di introdurre nel settore Giustizia denota una gravissima arretratezza culturale da parte della magistratura organizzata.

Sarei proprio curioso di vedere il tasso concreto di adesione allo sciopero, se sarà indetto.

Ho l’impressione che rischierebbe il flop.

Quali sono le critiche più pesanti che vengono rivolte alla riforma?

Si sostiene che la riforma induce al carrierismo, perché alimenterebbe la competizione tra colleghi.

In realtà non si vuole accettare che le valutazioni di professionalità, che oggi sono sempre positive al 99%, siano anche influenzate dall’esito degli affari trattati dai magistrati.

Personalmente vorrei che non si ripetesse più quanto accaduto per i magistrati del caso Tortora, che nonostante il gravissimo errore giudiziario commesso, hanno goduto di un successivo sviluppo di carriera assolutamente regolare ed in qualche caso sono stati addirittura premiati.

Si criticano anche i criteri “aziendalistici”, legati alla produttività e alla efficienza dell’organizzazione, che ormai sono alla base di ogni attività professionale.

Mi pare proprio che i vertici dell’Anm vivano in totale dissociazione dal mondo reale.

Dopo i numerosissimi scandali, che l’hanno coinvolta, la magistratura ha bisogno invece di un bagno di umiltà e di una palingenesi totale.

Ma mi pare che l’Anm critichi anche il fatto che la riforma non combatte fino in fondo le degenerazioni correntizie.

Da che pulpito!

L’unico sistema che ragionevolmente poteva limitare il peso delle correnti era il sorteggio (temperato) per l’elezione dei componenti togati del Csm, che peraltro l’Anm ha sempre contrastato.

Non mi pare che l’Anm si sia mai davvero opposta al correntismo, ed anzi essa stessa ne è espressione.

Però il sorteggio non è stato introdotto nella riforma.

Ho rinunciato, con grande dolore, a questa mia proposta,, dopo che la Ministra Cartabia ha posto il veto, sostenendo che, a suo giudizio, non era costituzionale ed erano emerse anche dal Quirinale dubbi in ordine alla promulgazione.

Resto convinto che si trattava di argomenti dogmatici, che potevano essere bypassati.

Il sorteggio era sostenuto solo dal centro destra e da Italia Viva.

Il testo della riforma è invece il compromesso con forze politiche, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che sulla Giustizia la pensano in modo opposto.

Ma quali sono allora i punti della riforma che condivide maggiormente?

Ho rinunciato al sorteggio temperato in cambio della separazione delle funzioni.

D’ora in poi un magistrato potrà cambiare tra funzione requirente e giudicante una volta e solo nei primi anni di carriera.

Oggi poteva farlo fino a quattro volte

Non è la separazione delle carriere, richiesta da tanti anni dall’avvocatura penale, ma siamo su quella strada.

Anche il voto degli avvocati nei consigli giudiziari è un risultato storico e tanto atteso.

Finalmente viene anche messo un punto fermo sulle porte girevoli tra magistratura e politica.

Questo è davvero un aspetto molto importante.

Ormai da tempo il nostro paese era anche nel mirino anche del Greco, organismo anti corruzione del Consiglio d’Europa.

Abbiamo ottenuto uno stop rigoroso.

Non potrà più accadere quello che è successo al mio collega, ed ex compagno di banco a Senato, Augusto Minzolini, che assolto in primo grado, venne poi condannato in appello da un collegio, nel quale era presente., come giudice, un ex parlamentare della sinistra.

Se un magistrato fa politica, con la nuova legge, non potrà più tornare a fare né il giudice, né il PM.

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