CTRL+Z di Margherita Giusti Hazon in Biblioteca Archivio Carlo Montanaro

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

Lunedì 25 marzo alle ore 17:30,

Presentazione del libro in Biblioteca Archivio Montanaro

CTRL+Z 
di Margherita Giusti Hazon (L’Erudita, 2018)  e proiezione dei primi filmati della storia del cinema

Un viaggio nel tempo che attraversa il mondo del cinema e della musica, un racconto d’amore potente e malinconico, due outsider che si incontrano sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato

Con l’autrice interviene lo scrittore e critico cinematografico Carlo Montanaro

Uscito a giugno 2018, CTRL+Z è il romanzo d’esordio di una giovane autrice milanese, Margherita Giusti Hazon, edito dalla casa editrice L’Erudita (Giulio Perrone Editore).  CTRL + Z racconta tre storie che s’intrecciano nell’arco di tre secoli. Tre luoghi e tre epoche dove l’amore fra un ragazzo e una ragazza sembra impossibile: l’ambizione, la differenza di ceto sociale, l’orgoglio, i matrimoni combinati, la sfortuna, gli errori di calcolo, le cose non dette, la paura di impegnarsi, il vuoto cosmico interiore. Non importano il luogo e il tempo: fra occasioni mancate e seconde possibilità, CTRL + Z è un viaggio fra il Settecento e il 2020 per ritrovare l’amore perduto, ma è anche una profonda riflessione sul Tempo e le sue regole, su quanto sia difficile trovare il proprio posto nel mondo, sulla diversità e sulla magia di certi incontri che possono rivoluzionare per sempre il corso perfetto degli eventi.

Quella raccontata da Margherita Giusti Hazon, con una scrittura fresca e un’impronta originale, è una storia colma di nostalgia, che ha l’odore delle strade nelle notti di primavera e il calore di una spalla su cui addormentarsi. È la storia di due anime destinate a riconoscersi e a riunirsi per sempre. E poi c’è un bizzarro personaggio, un violinista che porta il nome di un orologio e sembra muovere i fili del loro destino. Se solo si potesse tornare indietro… Margherita Giusti Hazon scrive da quando è piccola e si appassiona e si occupa di cinema dai tempi del liceo. Il libro infatti è profondamente legato al mondo del cinema: la prima storia è ambientata alla fine dell’800 nel magico periodo dell’invenzione del cinematografo, quando tutto ha avuto inizio con la prima proiezione pubblica a pagamento realizzata dai celebri fratelli Lumière.  Il libro è anche legato al mondo della musica: la seconda storia è ambientata in piena epoca mozartiana. Protagonista dell’ultima storia è invece la città di Milano, dove si svolge l’azione: una Milano inedita, raccontata quasi esclusivamente di notte, attraverso i suoi luoghi più segreti e magici, come i meravigliosi giardini che si nascondono all’interno di alcune delle case più belle e antiche della città, ma anche luoghi ancora poco conosciuti ma che meritano di essere scoperti come il Museo Interattivo del Cinema della Cineteca Italiana, che oltre ad essere il luogo dove l’autrice lavora dal 2012, è anche lo spazio dove la protagonista del romanzo scoprirà un preziosissimo manufatto che viene dal passato e che cambierà per sempre la sua esistenza.

Afferma l’autrice: “Quando si scrive, anche se si affabula, si inventa, si trasfigura, si parla sempre della verità. Anche se è tutto falso, tutto finto, non riesco ad immaginare niente di più vero e reale. Questa mia storia parla d’amore perché per me è l’amore il sentimento che plasma tutti gli altri. Parla di occasioni mancate, perché certe cose a volte non dipendono solo da noi, ci vuole una certa dose di fortuna per azzeccare il tempo e il luogo. E parla di seconde possibilità, perché credo che la vita sia fatta per essere vissuta, ma non sempre ce ne accorgiamo al primo colpo. La mia speranza è che i miei personaggi possano dare la forza di prendere la propria vita in mano e dire: non so se ce ne sarà un’altra, dopo questa. Non so se capiterò in un tempo e in un luogo più florido economicamente, dove gli spostamenti saranno più veloci, dove non si comunicherà solo tramite delle APP, dove i matrimoni saranno combinati. Il tempo e il luogo che ho a disposizione ora sono, nonostante tutto, più che sufficienti per fare della mia vita ciò che desidero.”