Un cubano è finito in carcere a Vicenza dopo che la polizia ha addensato nei suoi confronti accuse per una serie di reati. L’uomo, A. P. Y., infatti, è ritenuto responsabile di alcuni colpi con “spaccata” della vetrina a danno di alcuni bar del centro città.
Proprio per questo genere di reato era stato pizzicato sul fatto lo scorso fine settimana. La polizia lo aveva infatti sorpreso mentre tentava di svaligiare La pausa dei dogi, bar di Contrà Mutton Pusterla. Reato che era costato al cubano la permanenza in carcere.
Era poi uscito ieri dalla Casa circondariale di Vicenza dopo che il giudice aveva optato per la liberazione e l’applicazione dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I poliziotti hanno però svolto ulteriori accertamenti su di lui per scovare altre prove anche in relazione ad alcuni furti con “spaccata” verificatisi di recente a Vicenza. (se vuoi sapere cosa è la “spaccata” clicca questo link)
Tanto che il PM ha delegato la polizia a perquisire l’abitazione di A. P. Y. Gli agenti hanno trovato qui la refurtiva presumibilmente proveniente dai colpi messi a segno dal pregiudicato, come oggetti e materiale di vario genere riconducili ad altri furti avvenuti in città nelle settimane precedenti.
Nel dettaglio desta impressione il ritrovamento di circa 500 Gratta e vinci che gli investigatori ritengono siano frutto del furto con “spaccata” dello scorso 7 settembre ai danni della Tabaccheria della Galleria di Contrà Porti.
In casa del presunto ladro la polizia ha poi trovato anche circa 220 grammi di marijuana e una pistola giocattolo, simile ad un arma vera e priva del noto tappo rosso che serve a distinguerle da quelle vere. Tanto l’erba quanto l’arma finta sono state sequestrate.
Al termine di questi approfondimenti investigativi, sono scattate nuovamente le manette e il cubano ha fatto presto ritorno in carcere. Infatti, era stato scarcerato solo qualche ora prima.
Sulla posizione di A. P. Y. il questore di Vicenza, Paolo Sartori, ha chiesto al tribunale di Vicenza, tramite la divisione Anticrimine della questura, la misura della Sorveglianza speciale.
Il questore ha poi commentato la particolare vicenda del cubano, lodando il ruolo dei cittadini che hanno collaborato alle indagini attraverso segnalazioni, tanto da far parlare il questore di “sicurezza partecipata“.
“L’immediato intervento delle pattuglie della polizia – ha detto Sartori -, è stato reso possibile dalle pronte e circostanziate segnalazioni pervenute dalla cittadinanza. Anche questo ha consentito l’arresto di un soggetto che nelle ultime settimane si era reso protagonista di svariati episodi delittuosi nel nostro centro cittadino.
la sicurezza partecipata non è un concetto astratto, ma riveste un importante significato civico, in considerazione del quale tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per garantire un fondamentale bene comune quale quello, appunto, della sicurezza”.