Cultura, a Vicenza e provincia 6 “nuove istanze” beneficeranno del Fondo unico per lo Spettacolo

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teatri spettacolo
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In Veneto sono 23 le “nuove istanze”, cioè realtà culturali, che beneficeranno del FUS, fondo unico per lo spertacolo. Febo Teatro, Villa del Conte (Padova); la Compagnia CAST (Comunicazione Arte Spettacolo Teatro) di Pernumia (Padova), l’Associazione di promozione sociale Carichi Sospesi (Padova); Barco Teatro (Padova); Associazione Bartolomeo Cristofori – Amici del Conservatorio (Padova); MILES Associazione Culturale (Selvazzano Dentro, Padova; Zelda Teatro, (Preganziol, Treviso); A.P.S. Musicantus (Treviso); Nusica.org (Treviso); Casa Shakespeare (Verona); I Virtuosi Italiani Impresa Sociale srl (San Martino Buon Albergo, Verona); Fucina Culturale Machiavelli (Verona); Doc. Servizi Soc. Coop (Verona); Stivalaccio Teatro (Vicenza); Associazione culturale “Cikale Operose” (Schiavon, Vicenza); Associazione Culturale Theama Teatro (Vicenza); Coro Pueri Cantores del Veneto APS (Isola Vicentina, Vicenza); Concetto Armonico (Vicenza); Associazione Settimane Musicali al Teatro Olimpico (Vicenza); SlowMachine (Belluno); Il Pentagramma Soc. Coop. (Venezia); Associazione Lirico Musicale Clodiense (Chioggia, Venezia); Associazione Vivaldi Festival (Venezia).

Con i Decreti Direttoriali del 19 e del 20 luglio 2021, il Ministero della Cultura ha diramato la lista per il 2021 delle “nuove istanze” approvate, ossia i nuovi ingressi al Fondo Unico dello Spettacolo, che riconosce i finanziamenti a teatri e musica. Potevano accedervi soggetti che non avevano ricevuto contributi a valere sul FUS in ciascuno dei tre anni del triennio 2018-2020. Esprime grande soddisfazione Franco Oss Noser, presidente dell’Unione Interregionale Triveneta AGIS, la cui area territoriale di competenza – Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Province autonome di Trento e Bolzano – Alto Adige – vede complessivamente quarantacinque realtà teatrali e musicali, entrare di diritto nell’area di intervento del FUS.

“Finalmente il Ministero della Cultura è andato oltre lo status quo, aprendo il FUS a nuovi soggetti, a nuove aziende dello spettacolo che non erano mai state riconosciute, decidendo quindi di investire sullo sviluppo del settore. La pandemia ha fatto danni enormi al mondo dello spettacolo dal vivo, ma forse potremmo vederne un effetto collaterale positivo: ci si è finalmente accorti che il mondo dello spettacolo è molto più ampio di quello preso fino a questo momento in considerazione dai finanziamenti statali. Come Agis non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto, per il raggiungimento del quale ci siamo spesi in prima persona a tutti i livelli in cui è stato necessario” commenta Oss Noser in un comunicato.