“Cuore grande” il nuovo Concorso del nostro settimanale

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Gesti individuali, silenziosi, straordinari ma ordinari allo stesso tempo. Gesti d’aiuto, d’amore verso il prossimo, continuativi nel tempo (non esauriti in una singola occasione); parole e comportamenti che denotano un “Cuore grande”. 

Ed è proprio “Cuore grande” il titolo che La Voce dei Berici ha scelto per il concorso del quale abbiamo solo accennato il 14 dicembre scorso, in occasione della Festa con i nostri lettori nel Seminario antico in compagnia di Lucia Ascione. Continua e si arrichisce, quindi, il cammino con le #BelleStorie che ci accompagnerà anche nel 2020.Il concorso partirà a gennaio e, per le segnalazioni, ci sarà tempo fino al 31 maggio. Cerchiamo storie di solidarietà, di prossimità, azioni silenziose ma importantissime che stanno migliorando la vita di qualcuno, che stanno portando sorrisi, alleviando fatiche. Potranno riguardare tutti gli ambiti: familiare, scolastico, sportivo, parrocchiale, sanitario, ma non dovranno essere direttamente legate ad attività associative. Non ci sono limiti d’età, basta che l’azione si avvenuta o stia avvenendo all’interno del territorio diocesano. Conosci qualcuno che ogni giorno, da mesi, accompagna a scuola la figlia dell’amica malata gravemente? Il tuo nipotino si prende cura con continuità ed amore di un compagno di classe “speciale”? (sono alcuni esempi) Preparati a scriverci. 

A gennaio ti daremo tutte le informazioni nel dettaglio, pubblicheremo su queste pagine le “regole” per partecipare a questo nuovo concorso per le quali abbiamo costituito una Commissione ad hoc.  Saranno previsti riconoscimenti e una premiazione ufficiale finale. È un modo per scoprire il bene quotidiano, per far emergere i segni di speranza che abitano la nostra vita e che ci circondano, una possibilità per conoscere storie straordinarie che fanno parte della nostra ordinarietà. Storie del vicino di casa, del signore che si incontra ogni mattina andando al lavoro che meritano di venire alla luce, di essere raccontate e lette perché di “cuori grandi” in giro ce ne sono tantissimi, ma non sempre si vedono. Rendiamoli contagiosi.