Giovedì 24 e venerdì 25 settembre USB, Unicobas, Cub, Cobas Sardegna e Osa hanno indetto due giorni di scioperi e mobilitazioni della scuola e del settore educativo e scolastico, con la parola d’ordine “Curiamo la scuola” a cui aderisce anche il sindacato Usb di Vicenza. Manifestazioni e presidi si terranno a Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Livorno, Pisa, Catania e in altri centri italiani.
“Uno sciopero che fa paura alle istituzioni, al punto da spingere il presidente della Commissione di Garanzia, Giuseppe Santoro Passarelli, a intervenire a gamba tesa da un lato riconoscendo la fondatezza dei motivi dell’agitazione, dall’altro invocando la precettazione di tutto il personale – afferma il sindacato di Vicenza in una nota -. USB nei mesi dell’emergenza ha monitorato le azioni del Ministero dell’Istruzione, ultime quelle per la riapertura degli istituti scolastici, e il risultato è miserevole: investimenti scorretti e inadeguati, interventi sull’edilizia scolastica praticamente nulli, complicazioni derivanti dalle innovazioni al sistema di reclutamento dei supplenti”.
“Abbiamo così classi pollaio, mancanza di banchi e DPI, decine di migliaia di cattedre vuote, precari in attesa, ATA insufficienti rispetto ai nuovi compiti, personale internalizzato spesso in regime di part-time perché i contratti full-time (che comunque scadranno il 31 dicembre) sono a macchia di leopardo. Il tutto senza mai avviare un vero confronto con lavoratori e studenti”.
“La propaganda governativa e dei sindacati concertativi dice invece che tutto va per il meglio, e su questa si fonda l’attacco a USB e alle organizzazioni che con noi hanno promulgato lo sciopero – conclude la nota del sindacato -. Giovedì e venerdì saranno due giorni di manifestazione comune del disagio, della sofferenza personale e lavorativa, dell’ambizione di svolgere il proprio lavoro in sicurezza e stabilmente”.