Cutro, Mauriello (Meritocrazia Italia): «Per non abituarsi a queste stragi serve un approccio programmatico al fenomeno delle migrazioni»

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Giornata rifugiato Cutro, a Crotone la camera ardente davanti alla quale si è inchinato il presidente Mattarella
Cutro, a Crotone la camera ardente davanti alla quale si è inchinato il presidente Mattarella

È ancora sulle prime pagine, cartacee o virtuali che siano, la tragica vicenda di Cutro, in provincia di Crotone, in cui, per una serie di circostanze non ancora tutte chiaramente accertate e con roventi riflessi sulla politica, il bilancio dei naufraghi morti a pochi metri dalla riva è salito a 72 persone , con dimentichiamoci della parola “persone”, col ritrovamento due giorni fa dei cadaveri di una donna e di una bambina di tre anni.

Walter Mauriello, Meritocrazia Italia
Walter Mauriello, Meritocrazia Italia

Siamo tornati sull’argomento per approfondirlo (leggi «Tragedia Crotone, Walter Mauriello (MI): “Perchè non sia una delle tante servono vie legali di accesso all’Europa e sostegno allo sviluppo dei Paesi d’origine”») con Walter Mauriello, presidente dell’associazione Meritocrazia Italia, che in poco tempo ha superato i 9.000 iscritti, inizialmente provenienti dal mondo dei legali ma poi allargatasi alla società civile con centinaia di migliaia di contatti continuativi sui vari social su cui MI è presente ed attiva.

«La vita delle persone vale di più di ogni tutela dei confini – ci dice Mauriello – ma affinché ciò sia la regola bisognerebbe prima di tutto neutralizzare i viaggi clandestini. È doveroso chiedersi come i Paesi più civilizzati, che hanno in dotazione software militari sofisticati ed organizzazioni di tutela dei territori sempre più complesse, possano trovare difficoltà ad coordinarsi per evitare i traffici clandestini di persone che, da come si legge, spesso avrebbero diritto all’asilo politico».

Qualcuno finge di non sapere e qualcosa probabilmente è indirizzata in questa modalità perché c’è una filiera di interessi (ONG) forse finanziata da gruppi di potere che hanno un chiaro disegno geopolitico ed economico?

«Più che giocare a trovare il colpevole di turno per ogni tragedia come quella di Cutro – ci risponde l’avvocato di Avellino leader indiscusso di Meritocrazia Italia -, con richieste di dimissioni al ministro del momento sarebbe opportuno chiarire sin da subito cosa sta progettando l’Europa per interrompere la tratta degli scafisti ed al contempo organizzare voli specifici dalle nazioni in guerra per garantire la reale solidarietà. Essere solidali del resto non significa essere ideologicamente a favore della accoglienza ma dimostrare, concretamente, come inserire nel tessuto sociale persone che hanno diritto di asilo creando l’integrazione etnica e sociale a cui bisognerebbe tendere tanto più che sono di questi giorni i dati che indicano in circa 80.000 immigrati, chiaramente legali. all’anno quelli che occorrono alle nostre industrie».

Quindi il presidente del Consiglio Meloni dovrebbe, come principale paese di ingresso del Mediterraneo, chiedere all’intera comunità europea un serrato controllo dei territori anche di partenza?

«Oltre a questo – sostiene Walter Mauriello – vanno organizzati e pubblicizzati i famosi corridoi umanitari, cioè viaggi dignitosi con mezzi civili e, se serve, militari per chi fugge da guerre e carestie oggi sottoposti al racket e alla nuova schiavitù degli scafisti. E, poi, vanno trasformati radicalmente i centri di accoglienza che devono diventare non un deposito di reietti ma strutture all’avanguardia. È proprio nei “rinnovati centri di accoglienza” che si dovranno far acquisire la giusta formazione a chi fugge da guerre, dittature e miseria e arriva da noi, in Europa, per essere, poi, concretamente immesso nel tessuto economico e sociale dell’Italia e dei Paesi membri della UE».

Questi Paesi, presidente Mauriello, ecco il must della vera Europa non solo economica ma, soprattutto, politica, dovranno condividere con noi, ormai destinazione abituale dei migranti, questa nuova gestione del fenomeno?

«È previsione di tanti esperti del settore – conclude il presidente di MI – che lo spostamento di masse umane non accennerà a diminuire, anzi. Ed è per questo che il tema va affrontato fin da subito, tanto più che siamo già in ritardo, ma con programmazione e visione strutturale. Altrimenti altre tragedie come quella di Cutro ci scuoteranno per qualche giorno per poi finire nel dimenticatoio della cattiva coscienza di massa»