Cyber sicurezza e fodera del materasso

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Soldi sotto il materasso
Soldi sotto il materasso

Da qualche anno, pur con qualche cambio di denominazione, è stato istituito il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale che dovrebbe rivoluzionare l’informatizzazione di tutto l’apparato burocratico statale, ma non certo la cara, lenta, vecchia, astrusa burocrazia.

Euro digitale
Euro digitale

I padroni dell’Europa di Bruxelles in combutta con la B.C.E. stanno mettendo a punto una nuova valuta digitale nel tentativo di fare concorrenza ai Bitcoin. Anche col cash back si è tentato di ridurre l’accesso e l’utilizzo del contante, col risultato di premiare chi può spendere di più anche coi soldi di chi nemmeno si sogna di poter possedere una carta di credito! Ma tant’è, lotta dura senza paura al contante chissà perché? Perché funziona da almeno un paio di millenni ma lo stato non può controllare quanto e come spendi?

Cybercrime
Cybercrime

Le banche ormai chiudono sportelli e persino i bancomat ed i clienti devono destreggiarsi tra home banking e smartphone. Cioè le banche risparmiano risorse e personale scaricandoti il loro lavoro, senza apprezzabili vantaggi sui costi di gestione dei conti. Poi però sappiamo che persino i telefoni di Angela Merkel erano spiati, che banche come BNL, Carige, Intesa San Paolo, Unicredit ed altre sono state vittime di attacchi informatici, sui quali il mainstream ha steso la solita cortina fumogena che un tempo veniva chiamata censura.

Il neoliberismo sfrenato, in mano a finanzieri senza scrupoli, con la complicità di inaffidabili e cointeressate agenzie di rating possono puntare alle tempie della politica il revolver dello spread, il tutto con pochi click sui mercati di tutto il mondo. Gli “spalloni” che portavano i contanti in Svizzera appartengono ormai al passato. Ora, sempre con pochi click sulla tastiera, si possono convertire divise in bitcoin, farle girare per mezzo mondo per nascondere ogni traccia, per poi farle approdare in qualche paradiso fiscale, alla faccia della lotta all’evasione di cui sento parlare da almeno cinquant’anni.

E’ di pochi giorni fa la notizia che una ditta israeliana vendeva sul libero mercato e pare in modo del tutto legale dei software in grado di spiare persino il telefono di Macron e allora tutti a scandalizzarsi, come se lo spionaggio fosse nato ieri. Il telelavoro, che mi rifiuto di chiamare smart working perché non ha nulla di smart ma solo tanto working, impazza senza praticamente alcuna regolamentazione e sicurezza. Se solo ti suona alla porta il postino, intanto tuo figlio undicenne può finalmente impadronirsi del computer e, senza volerlo, creare danni incalcolabili. Il recente hackeraggio ai danni della regione Lazio la dice lunga su come i nostri dati sensibili siano alla mercé dei cyber criminali. Da una parte ti fanno firmare documenti sulla Privacy anche solo per iscriverti ad una palestra, dall’altra i dati relativi agli abitanti di una regione possono essere criptati e venduti a piacere. Il tutto mentre l’Agenzia delle Entrate può spiare i movimenti del tuo conto corrente bancario senza che tu ne sappia nulla. Col cosiddetto Green Pass sei costretto a far sapere al mondo i tuoi dati sensibili, mentre in Internet sei continuamente spiato e rischi tutti i giorni di aprire mail sempre più subdole che sconvolgono la tua vita e i tuoi risparmi.

Alla faccia di Colao neoministro della transizione digitale solo per pochi intimi e della innovazione tecnologica per spiarti e controllarti sempre di più, se dopo le malefatte della new economy e dell’incontrollato neoliberismo sfrenato e dopo l’applicazione dell’euro che ci hanno impoveriti tutti, se abbiamo ancora la fortuna di avere una parvenza di contratto di lavoro sicuro e non di precariato certificato e se, alla fine, ci è rimasto qualche spicciolo, allora è meglio tornare a ricorrere alla fodera del vecchio caro materasso.

Sempre che la psicopolizia di orwelliana memoria non ti obblighi tra un po’ ad avere anche in camera tua un Grande Fratello frutto della tecnologia 5 e tra pochissimo 6G. Parlo di quella tecnologia che amplifica la possibilità del riconoscimento facciale tanto in voga nei regimi totalitari come quello cinese dove al cittadino viene fornito un tot di punti, come per la patente. Se sei servo costante del regime li mantieni, se solo sgarri di un po’ te ne tolgono, e se vai sotto un certo limite sei “gentilmente” accompagnato in qualche campo di rieducazione.

Franco Barbieri