LAS VEGAS – L’ingresso del Trump International Hotel di Las Vegas è stato teatro di un’esplosione tanto spettacolare quanto tragica: un Cybertruck Tesla è andato in fiamme nell’area parcheggiatori, causando un morto e sette feriti. La notizia, già di per sé drammatica, ha subito acceso i riflettori sui protagonisti di questa bizzarra vicenda: Elon Musk, il magnate visionario di Tesla, X e Space X, e Donald Trump, il presidente rieletto anche grazie al grande appoggio di Musk e titolare del noto albergo.
“Non abbiamo mai visto niente del genere”, ha commentato Musk su X, annunciando che il team di Tesla è già al lavoro per indagare sull’accaduto. E mentre si cercano risposte tecniche, il contesto di questa tragedia non può non alimentare qualche riflessione ironica. Un Cybertruck – veicolo simbolo della forza e dell’avanguardia di Musk – che esplode davanti a uno dei luoghi simbolo del potere di Trump: una coincidenza che, nei corridoi della politica e degli affari, fa solo sorridere ora ma che potrebbe essere presagio di future burrasche tra i due uomini copertina.
Elon Musk, ormai figura chiave non solo del settore tecnologico ma anche dell’amministrazione pubblica – grazie al suo recente incarico per il controllo dei costi governativi – si muove in un campo in cui le ambizioni non mancano, e nemmeno i riflettori. Trump, dal canto suo, non è certo tipo da lasciare il proscenio facilmente. Sebbene i due abbiano collaborato, non mancano voci, alimentate da vedute non sempre coincidenti che si sommano a grandi egocentrismi, di una certa tensione tra il magnate tecnologico e il tycoon, che solo pochi giorni fa ci ha tenuto a precisare di essere lui e non Musk il presidente.
Certo, è prematuro immaginare gelosie tra due figure così… contenute nelle loro ambizioni personali. Ma la scenografia di questo incidente sembra quasi uno scherzo del destino: un’auto Tesla esplode sotto il nome di Trump, quasi fosse un’istantanea dell’America moderna, dove tutto può succedere, anche le metafore più evidenti.
Per ora, mentre la polizia e gli esperti Tesla cercano di capire le cause dell’esplosione, la vera domanda resta: cosa penserà Trump del fatto che l’attenzione mediatica è finita, ancora una volta, sul suo vecchio alleato-rivale Musk? Forse, come spesso accade, la risposta arriverà da un tweet, pardon, un post su X di Musk diventato da poco Kevius Maximus.