Le dichiarazioni al termine di LR Vicenza-Pordenone di mister Cristian Brocchi, Alessio Da Cruz e Sebastien De Maio

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Alessio Da Cruz, Lr Vicenza
Alessio Da Cruz, Lr Vicenza

Le parole di mister Cristian Brocchi, Alessio Da Cruz e Sebastien De Maio, al termine della gara vinta dall’Lr Vicenza contro il Pordenone.

Brocchi: “Nel finale ci potevano far male, anche se prima non avevamo subito niente. Nel secondo tempo c’è stata un po’ di apprensione da parte dei giocatori sul fatto di voler vincere la partita a tutti i costi e quello ha portato un po’ di timore in alcune situazioni di gioco, soprattutto in quelle aree dove mettevano confusione nei pressi nell’area di rigore e quindi questo sì, ha dato qualche problema, è normale quando finisce il primo tempo sull’uno a zero, perché non abbiamo ancora quella maturità che ti porta a fare il primo tempo come l’abbiamo fatto, chiudendolo con due goal di vantaggio e che ci poteva dare sicuramente una gestione diversa nel secondo, però era importante vincere e anche oggi la squadra, in mezzo a tante difficoltà, ha lottato e combattuto fino all’ultimo secondo e quindi questo è sicuramente un aspetto importante su quello che sta facendo questo gruppo dal punto di vista dello spirito che sta mettendo in campo in questo periodo. I cambi? Dopo cinque minuti dall’inizio è stato ammonito Bruscagin e non penso sia normale che a noi ci ammoniscono subito i giocatori al primo fallo. Il Pordenone in maniera furba e strategica aveva messo Zammarini su Bruscagin per portarlo a commettere un altro fallo d’ammonizione, noi non potevamo permetterci di rischiare di rimanere in 10 e quindi è stato fatto questo cambio strategico, pur sapendo che Cappe non è proprio al 100% della forma, ma sicuramente sapevamo di poter contare su di lui da un punto di vista emotivo. Però era più importante rimanere in 11 ed era più importante rimanere in partita, invece che rischiare qualcosa di diverso. Bikel anche lui era stato ammonito e per di più aveva preso un colpo molto brutto, aveva un dolore forte, quindi abbiamo fatto questi due cambi per evitare di rimanere in 10, ma abbiamo lasciato De Meio, che sa gestirsi in maniera diversa rispetto agli altri. Quanto pesa la squalifica di Diaw? Ha pesato, perché in questo modo siamo stati costretti a far fare 90 minuti a Teodorczyk, che non ha i 90 minuti nelle gambe, ma soprattutto che ha un problema alla spalla che si porta dietro nonostante stia giocando, perché è un ragazzo caratterialmente forte che sta dando un grosso impatto caratteriale alla squadra e ai compagni ma gli stiamo chiedendo di fare un qualcosa di grande, purtroppo. In questo periodo ne abbiamo parlato poco, ma abbiamo dei giocatori con dei problemi e quindi le prestazioni che stanno dando fanno ancora più piacere, perché tanti stanno dando di più di quello che potrebbero dare e questa è una cosa molto bella. Ranocchia? Non sta bene, ma paradossalmente non ha avuto il problema dove lo aveva, in questi quindici giorni abbiamo cercato di gestirlo però poi dopo, si è fatto male da un’altra parte. Ha avuto un problema muscolare, adesso non sappiamo ancora di quale entità, di quale genere, bisognerà aspettare due-tre giorni, ma sicuramente non ce lo avremo nella partita di mercoledì e nella partita di domenica.
Era importante per noi vincere la partita, abbiamo rubato altri punti oggi all’Alessandria e quindi è un aspetto importante e noi dobbiamo pensare a noi stessi, dobbiamo fare quello che stiamo facendo in questo momento, è inutile dire che non guardiamo gli altri, perché tanto gli altri si guardano, però dobbiamo prima guardare a casa nostra, perché tanto se non facciamo risultati noi, gli altri possono vincere tre, pareggiare, perdere, e non fa differenza. Il nostro spirito? È positivo, perché intanto abbiamo fatto cinque risultati utili consecutivi e qualcosa di importante, poi quando fai una vittoria metti in risalto anche i pareggi che hai fatto, perché se nel girone di andata avessimo fatto quattro pareggi in più, staremo parlando di un qualcosa di diverso e siccome meritavamo di farli, ma non siamo riusciti a farli, probabilmente per demerito nostro. Adesso tutto quello che stiamo facendo in questo momento, sembra non bastare mai, in realtà se avessimo quattro punti, solo quattro punti in più nel girone di andata, staremo parlando di un girone di ritorno molto importante. Noi sappiamo che dobbiamo recuperarli ma mano a mano e ogni partita è un’occasione, mi dispiace solo che in questo periodo abbiamo tantissime partite e pochi giocatori, nel senso che qualcuno che non sta bene, qualcuno ha qualche infortunio, qualcuno a cui poi stiamo tirando il collo, questo è il mio nemico principale in questo momento. La Curva? Non voglio passare per quello che fa, passatemi il termine volgare, il “leccaculo”, ma questi ragazzi meritano. Perché in qualsiasi altra società, in qualsiasi altra città, in qualsiasi altro posto, in alcuni momenti, i tifosi ci avrebbero abbandonato e invece loro si sono fatti sentire. Abbiamo parlato, ma non sono mai mancati, hanno sempre cercato di dare un qualcosa di importante, ci tengono tantissimo e io l’ho ridetto in un’intervista che ho fatto pochi giorni fa, quando mi si chiede “perché hai scelto Vicenza?”, la risposta è questa qui, perché è una piazza troppo bella, troppo importante, è una piazza che ha un calore incredibile e loro meritano di venire fuori da questa situazione, ancor più rispetto ad altri posti, perché ci stanno veramente dando una grossa mano e probabilmente se si fossero comportati in maniera diversa, adesso avremmo, forse, 4-5 punti in meno. Contini? Il portiere è in porta per parare, ci dobbiamo stupire quando non para, Nikita è forte, lo sapevamo, sta facendo molto bene. Quello che piace di Nikita, non sono solo le parate che fa, ma anche la sicurezza, perché trasmette sicurezza al reparto arretrato ed è quello che è un portiere deve fare, lui in questo è bravo, mi piace quando parla nello spogliatoio, mi piace quando incita i compagni, mi piace in queste situazioni, poi dopo il resto è di conseguenza. Io penso che Nikita sia sicuramente turbato, come lo siamo un po’ tutti, penso che non ci sia una persona all’interno dello spogliatoio, all’interno della società, che sia a favore della guerra. E’ una cosa assurda, una cosa che nessuno vorrebbe in questo momento, tutti vorremmo avere cose diverse in questo mondo. Vedere la sofferenza, penso sia la cosa più brutta in assoluto, soprattutto perché poi pagano le conseguenze sempre quelli più deboli e questa è la cosa più drammatica e più brutta. Da Cruz?Per il 75% delle persone dopo la partita di Cremona era da lasciar fuori oggi. Invece Da Cruz è un giocatore forte, un giocatore che ha carattere, un giocatore che ha personalità, un giocatore che può sbagliare un calcio di rigore perché lo tira, perché è il più bravo di tutti a tirarli e ne sbaglierà altri nella sua carriera e quindi non deve essere questo il problema, il problema ce l’hanno quei giocatori che non vogliono prendersi quella responsabilità, invece Alessio è uno di quelli che si prende la responsabilità. Ci avevo parlato io, ci aveva parlato il direttore, ci ha dimostrato serenità e sapevamo di contare su di lui e il goal che ha fatto, penso abbia fatto sì che il 75% di cui parlavo prima, in un secondo, cambiasse idea”.

Da Cruz: “Sono molto contento per il goal e sono felice che abbia aiutato la mia squadra. Abbiamo conquistato 3 punti importanti e sono contentissimo. Com’è nato? Per prima cosa ho guardato se avevo compagni liberi in area per crossare, ma ho visto che c’era solo Dalmonte che è piccolino (ride, ndr) e quindi ho provato a calciare sul secondo palo. L’esultanza energica? Durante il riscaldamento ho ricevuto insulti su mia madre da qualche persona e non mi sono piaciuti. La reazione non è stata nei confronti dei nostri tifosi, bensì era rivolta a quelle persone che avevano insultato mia mamma prima. Dedica? A Sebastien (ride e lo indica a fine sala, ndr), lo dedico a mia figlia Alina”.

De Maio: “Il goal annullato? Peccato, ho il 45 di scarpe e per qualche centimetro in più ero in fuorigioco. La maglia con dedica? Era una dedica ad un carissimo amico che ho perso il 6 febbraio. Purtroppo non ho fatto goal ma la dedica rimane, sarà per la prossima volta. E’ una vittoria importante perché dà seguito a tutti i risultati positivi che abbiamo fatto e rimaniamo in striscia positiva, lì attaccati alle altre. Nel secondo tempo è pesata la stanchezza. Stanchezza nel secondo tempo? Un po’ di tutto, un po’ di stanchezza, un po’ la carica dell’avversario perché stava rischiando tutto perché per loro la sconfitta complicava di molto le cose. Poi giocando ogni 3 giorni il secondo tempo giustamente è arrivata tanta fatica. Poi avevamo magari un po’ di ansia per la vittoria da conquistare, un insieme di fattori e per questo nel secondo tempo non abbiamo fatto benissimo, però era importante vincere e portare a casa i punti. Più partite passano e più vedo una squadra solida, consapevole di poter giocare con tutti a viso aperto, ben compatti perché è importante comandare il gioco. Stanchezza? Giochiamo ogni tre giorni quindi si gioca, poi scarico, poi si rigioca…non è facile mentalmente e per questo penso che la squadra stia giocando bene. Il colpo alla testa di martedì? Stavo scappando indietro e un avversario mi ha spinto e ho sbattuto sul gomito di Nikita. Non ho perso i sensi ma vedevo nero, quindi sul momento ero spaventato. Poi ho provato a stare in campo ma vedevo che non stavo bene al 100%. E’ entrato Padella che ha fatto benissimo”.

 

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Fonte originale: Le dichiarazioni al termine di LR Vicenza-Pordenone