Da Terna investimenti in Veneto per 310 milioni di euro in cinque anni

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Nel “Piano strategico 2018-2022”, prevista la demolizione di oltre 220 chilometri di vecchie linee elettriche e importanti ricadute occupazionali, con il coinvolgimento di 100 imprese e 400 lavoratori.

Ammontano a 310 milioni di euro gli investimenti che Terna sosterrà in Veneto nei prossimi 5 anni. L’obiettivo è rendere più sicura ed efficiente la rete elettrica regionale, attualmente caratterizzata da notevoli criticità. È quanto emerge dal “Piano strategico 2018-2022”, presentato a Milano.


In un territorio che segna consumi elettrici molto più elevati della propria produzione, l’ammodernamento del sistema elettrico regionale è necessario per mettere in collegamento tra loro le linee già esistenti, aumentando la magliatura della rete e intervenendo anche sulle stazioni elettriche di raccordo. Una volta completati, gli interventi produrranno benefici anche per l’ambiente, consentendo la demolizione di circa 220 Km di vecchi elettrodotti.

Inoltre, sono previste ricadute positive anche sotto il profilo occupazionale (100 imprese, 40 fra professionisti e studi tecnici e 400 lavoratori coinvolti) e per le attività ricettive, di ristorazione e di servizi, presenti nei territori interessati dai cantieri.

Dal progetto cavi sottomarini in Laguna Veneta alla razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree di Venezia e Padova e della rete elettrica nella Media Valle del Piave, sono diverse le opere in cantiere, che comprendono anche la realizzazione della stazione elettrica di Volpago e del nuovo collegamento in cavo interrato tra Cortina e Auronzo di Cadore.
Terna ha ribadito la volontà di procedere, nella concertazione e realizzazione delle proprie infrastrutture, con un approccio di dialogo e confronto con le istituzioni locali e con tutti i cittadini.

In Veneto, Terna gestisce attualmente 5.736 km di linee elettriche in alta e altissima tensione e 63 stazioni elettriche, contando sull’impegno di 330 persone.
In collaborazione con la Redazione di Adnkronos.com