Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio al Teatro Toniolo va in scena “La Casa Nova” con la produzione del Teatro Stabile del Veneto

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Comune di Venezia
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Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio al Teatro Toniolo va in scena “La Casa Nova” con la produzione del Teatro Stabile del Veneto. Lo spettacolo è dedicato a Virgilio Zernitz, grande attore, indimenticabile interprete goldoniano e generoso maestro di giovani attori. 

“In tre zorni e in tre notti ho butà zo La casa nova”. Tre soli giorni per scrivere un capolavoro. Questa commedia, rappresentata nell’autunno del 1760, piacque non solo al pubblico e alla critica (Gasparo Gozzi ne parlò con entusiasmo nella “Gazzetta Veneta”) ma anche all’autore: “Credo che mi sia lecito di preferirla a molt’altre, e di collocarla nel numero delle mie dilette”.

La casa nova è una commedia d’ambiente in cui lo spazio poetico è occupato innanzitutto dalla vivacità dei dialoghi. I personaggi sono straordinarie creazioni linguistiche e la struttura drammaturgica è caratterizzata da un continuo “crescendo”, da un ritmo sempre più incalzante fino a diventare vertiginoso. Ciò che più colpisce di questo capolavoro è il suo raffinato equilibrio; il commediografo risolve in un impeccabile contrappunto gli elementi drammatici e gli effetti comici. Ogni fase dell’intreccio, ogni elemento della vicenda, ogni motivo dell’impianto tematico sono perfettamente calcolati e sapientemente integrati.

C’è un gran movimento ne La casa nova. Un andirivieni agitato, frenetico, fra le cui pieghe s’intravedono i temi più significativi dell’ultima splendida stagione di Goldoni. Intorno alle dinamiche di un banale trasloco l’autore innesca una macchina drammaturgica perfetta, che mette in luce le smanie di arrivismo di una classe borghese strenuamente alla ricerca di un prestigio nobiliare che non le appartiene.

I temi della dissipazione, dell’interesse, dell’ipocrisia sociale, della crisi economica si fondono con l’orgoglio fatuo di una borghesia che ha perso ogni autocontrollo e dirittura morale. Una borghesia ormai schiava della cultura dell’apparire, smaniosa di ostentare finte ricchezze, in preda a un’ossessiva febbre del possesso e ormai dominata da una effimera follia.

info, www.culturavenezia.it/toniolo