La rete nazionale “Scuola in presenza” oltre ad aver organizzato una manifestazione sabato 10 aprile contro la didattica a distanza ha anche scritto una lettera al presidente della Regione Veneto Luca Zaia in occasione del suo prossimo incontro con il presidente del consiglio Mario Draghi e con gli altri presidenti di Regione. “Gentile Presidente, siamo una Rete nazionale di comitati spontanei creati da circa 40,000 genitori che, a seguito delle recenti disposizioni normative quanto alla chiusura dei nidi, scuole materne, scuole primarie e in considerazione della ormai lunga e devastante esperienza di chiusura delle scuole secondarie promuove a tutti i livelli iniziative e manifestazioni volte alla riapertura delle scuole. Abbiamo infatti ritenuto essenziale unire le nostre forze preoccupati per i nostri figli, che ormai da un anno subiscono ingiustamente, e senza apparente voce, decisioni di contrasto alla pandemia COVID-19 che ledono fortemente i loro diritti”.
“Le scriviamo in quanto l’ennesima chiusura delle scuole avvenuta lo scorso 5 marzo è stata particolarmente ingiusta perché, a dispetto di un clamore mediatico del tutto infondato, i bambini e i ragazzi non sono affatto più esposti al virus (ivi comprese le c.d. varianti) né lo trasmettono più di ogni altro gruppo d’età, ma anzi di meno, come del resto dimostrano tutti gli studi ad oggi disponibili e come indica lo stesso Istituto Superiore di Sanità, sulla base del parere dello European Centre for Disease Control & Prevention[3] e come confermato dalla letteratura scientifica internazionale, e, più recentemente, anche da letteratura scientifica specifica per al caso italiano”.
“Negli altri paesi infatti è ben chiaro che la chiusura delle scuole, secondo le evidenze scientifiche attualmente disponibili, produce un beneficio marginale nella lotta alla diffusione del COVID, mentre lede fortemente i diritti dei minori e in particolare quello costituzionalmente sancito all’istruzione nonché anche quello alla salute se si pensa alla definizione che la stessa OMS declina come: “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”. Inoltre, come ha affermato il prestigioso Centre for Disease Control and Prevention americano, alla fine di studi durati quasi un anno, “le scuole dovrebbero essere le ultime a chiudere e le prime a riaprire”. Per tali ragioni negli altri paesi si è cercato, ove possibile, di limitarne la chiusura”.
“Ad appena due settimane dalla costituzione, la Rete ha organizzato lo scorso 21 marzo una manifestazione, aderendo alla manifestazione nazionale, che avuto una grandissima adesione da parte delle famiglie che, in modo ordinato e garbato, hanno dato voce al disagio dei bambini e dei ragazzi per la chiusura delle scuole e per le difficoltà della didattica a distanza, come riportato da tutte le testate giornalistiche. In ragione dell’esito estremamente positivo delle manifestazioni che sono evidentemente la prova che il tema è molto sentito da parte della popolazione, con la presente lettera le chiediamo di esprimersi pubblicamente, nella sua veste istituzionale, a difesa della riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio della Regione Lombardia, in occasione del Suo prossimo incontro con gli altri governatori regionali e il Presidente del Consiglio Mario Draghi”.
“Le scuole anche sul nostro territorio hanno fatto sforzi enormi per garantire l’implementazione di protocolli di sicurezza rigidissimi che hanno ben pochi equivalenti nel resto della società e della attività sociali e che hanno inequivocabilmente portato ad un contagio limitatissimo nella popolazione scolastica rispetto al resto della popolazione. Questo aspetto confermerebbe la percorribilità di una riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non da ultimo riteniamo anche opportuno unire le nostre forze per procedere con una accurata analisi dei dati sui contagi nelle scuole per effettuare una verifica quantitativa sugli effettivi casi di contagio e sulla incidenza dei medesimi rispetto all’intera popolazione scolastica di riferimento. Confidiamo – conclude la lettera a Zaia – nella sua profonda attenzione alle tematiche ed iniziative che Le abbiamo illustrato e per le quali auspichiamo un Suo cenno in tempi brevi e siamo certi della Sua attenzione nei confronti della Comunità che rappresenta e amministra”.