La storia di Dagmara Krol, che è raccontata da Mirko Valente su VicenzaPiù Viva n. 3 in edicola con il longoform sulla Parità di genere dal 6 dicembre con ben 64 pagine al costo di tre euro (ci si può abbonare anche alla versione web cliccando qui, con un contributo che comprende anche altri servizi esclusivi tra cui l’archivio completo in via di graduale ma rapida ricostruzione, per la presentazione ingresso libero martedì 12 alle 18 al Bar Matteotti, ndr)) offre uno sguardo penetrante sulla vita di una giovane donna polacca che ha affrontato sfide significative dopo il trasferimento a Vicenza nel 2006.
Dagmara, giunta in Italia con il padre e il fratello da Oswiecim, la città tragicamente famosa come Auschwitz, si è ritrovata in una realtà nuova e complessa. La separazione dal fratello e il lavoro notturno della madre hanno contribuito a creare una fragilità emotiva nella giovane, accentuata da episodi di bullismo durante i primi anni di scuola, in cui, non conoscendo l’italiano, ha avuto bisogno di un insegnante di sostegno.
Nonostante le difficoltà, Dagmara ha superato il bullismo e la barriera linguistica, scegliendo di frequentare il liceo scientifico nonostante i dubbi di alcuni insegnanti. Tuttavia, la sua vita ha continuato a presentare sfide, tra cui il divorzio dei genitori, la lontananza dal fratello e una crescente sensazione di solitudine. Questo ha portato a una grave crisi, culminata nell’anoressia, con Dagmara che ha perso quasi 20 kg in pochi mesi, arrivando a pesare solo 36 kg.
La decisione coraggiosa di un’autorimessa in ospedale, supportata dalla madre, ha permesso a Dagmara di affrontare e superare la malattia attraverso tre mesi di trattamento presso il San Bortolo di Vicenza e altri due a Teolo. La sua esperienza con la malattia l’ha resa consapevole dei propri limiti e della forza interiore necessaria per superarli.
La vita di Dagmara Krol è stata caratterizzata da una serie di lavori, da modella con l’agenza Karisma a barista, che ha svolto con impegno nonostante le limitazioni dovute alla sua condizione di categoria protetta. Nonostante le difficoltà personali, Dagmara ha trovato la forza di costruire una famiglia, affrontando le sfide della convivenza e della maternità con determinazione.
La sua storia, che le ha fatto meriatre la copertina nel n. 2 di VicenzaPiù Viva, riflette la resilienza di una giovane donna che, nonostante le avversità, continua a cercare la felicità. Dagmara ora lavora in una pasticceria, conservando il suo impegno e sperando di vivere una vita di gioia e serenità, soprattutto ora che ha trovato un nuovo amore.