Dal ritorno in house di Amcps nel 2021 ed entro la fine dell’anno in corso, sono 242 gli alloggi sfitti, già sistemati o nella fase finale di riqualificazione, rimessi a disposizione della graduatoria dell’edilizia residenziale pubblica, grazie al programma messo a punto dall’assessorato al patrimonio e dall’azienda che gestisce per conto del Comune gli immobili erp. Inoltre, dal 2019 a fine 2023 saranno 331 le assegnazioni portate a termine, a fronte delle 172 del quinquennio 2014-2018.
Questi risultati, presentati dall’assessore al patrimonio e dall’amministratore unico di Amcps, sono stati resi possibili grazie alla condivisione dei dati in possesso ai diversi settori dell’amministrazione e alla conseguente mappatura del patrimonio erp, che ha consentito la suddivisione degli interventi in base all’entità delle opere necessarie per permettere il riutilizzo degli alloggi.
“Presentiamo dei risultati – ha spiegato l’assessore al patrimonio – che mostrano un netto cambio di passo rispetto alla precedente amministrazione. Con il ritorno in house di Amcps, la società è diventata un braccio operativo del Comune che ci ha permesso di gestire direttamente il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica: utilizzando uno stesso programma abbiamo potuto mappare gli immobili in modo preciso, dividendoli per classi in base al tipo di ristrutturazione di cui necessitavano. Abbiamo quindi dato la priorità alle manutenzioni ordinarie, rispetto agli interventi più complessi: una mossa vincente che a parità di budget ci ha consentito di recuperare più alloggi. Una volta sistemati, gli immobili vengono immediatamente segnalati all’assessorato al sociale per l’assegnazione. Illazioni quindi in merito ad appartamenti ristrutturati e fermi oppure liberi ma non riqualificati sono assolutamente false”.
Sono numerosi gli obiettivi raggiunti dall’amministrazione negli ultimi anni.
“Dal 2019 al 2023 sono state fatte 331 assegnazioni, quasi il doppio rispetto alle 172 del quinquennio precedente – continua l’assessore al patrimonio -. Un esito conseguito nonostante la battuta d’arresto nell’anno del Covid e l’aumento dei prezzi delle materie prime e la difficoltà di assegnare gli incarichi per le ristrutturazioni dell’ultimo periodo.
Ad inizio mandato gli alloggi sfitti erano circa 300, a fine 2023 arriveranno ad essere 170. Abbiamo recuperato quindi un numero importante di immobili, nonostante la contestuale liberazione di numerosi alloggi accentuata dal Covid, che ha portato purtroppo al decesso di alcuni inquilini in età avanzata, mettendoci di fronte alla necessità di ristrutturare con interventi importanti immobili assegnati negli anni Sessanta. Basti pensare che nel 2014 le riconsegne ad Amcps erano state 63 a fronte delle 105 nel 2021.
Inoltre, per quanto riguarda gli importi totali degli affitti incassati, dal 2021 al 2022 abbiamo registrato un incremento di 230 mila euro grazie al maggior numero di assegnazioni e all’adeguamento del canone da parte della Regione. Si tratta di un tesoretto vincolato all’utilizzo per la riqualificazione del patrimonio erp, che ci permetterà quindi di intervenire sui circa 170 alloggi attualmente liberi. A fronte di questo non è si è però registrata una maggiore morosità, anzi la percentuale di mancanti incassi è diminuita”.
Rispetto ai 172 alloggi sfitti riconsegnati nel quinquennio 2014-2018, sono 242 quelli rimessi in circolo dall’amministrazione nel solo triennio 2021-2023, segnato dal ritorno in house di Amcps, ai quali si aggiungono anche i 57 riassegnati nel 2019 e i 26 nel 2020, anno che ha subito un rallentamento a causa della pandemia di Coronavirus.
Nel dettaglio, sono stati consegnati 79 appartamenti nel 2021 e 63 nel 2022. In particolare nel periodo che va da marzo 2021 a inizio 2022 è stato raggiunto l’obiettivo del piano di riassegnazione di 10 alloggi al mese (79 nel 2021 e 31 ad inizio 2022).
Per quanto riguarda il 2023, dei 100 appartamenti sottoposti a manutenzione, ne verranno consegnati 31 ad aprile e altri 54 (27 di questi legati ai cantieri oggetto di superbonus) entro fine anno da Amcps e 15 dall’assessorato ai lavori pubblici.
“Per questo cambio di passo – ha concluso l’amministratore unico di Amcps – ci sono due fattori fondamentali da evidenziare. Con il ritorno in house dell’azienda è stato fissato nel nuovo contratto un canone certo da utilizzare per le azioni di manutenzione. È stata inoltre radicalmente ridimensionata la morosità grazie al lavoro in sinergia tra Amcps, che ha liberato una ventina di alloggi occupati da persone che, da cinque o sei anni, non pagavano il canone di locazione ed erano nella situazione di indennità di occupazione, e il Comune che ha seguito con i servizi sociali le situazioni più difficili. Siamo arrivati così a soli 35 mila euro di morosità all’anno, pari a circa il due per cento dell’incasso totale. Tutto questo va a beneficio di una migliore capacità di effettuare nuove erogazioni: negli ultimi tre anni siamo arrivati infatti a riassegnare una media di 80 appartamenti all’anno contro i 35 del periodo precedente al ritorno in house”.