Dal ‘posto fisso’ alla pizza a ‘km 0’, la scelta di Vito Chiumiento con ‘Mo Veng’

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(Adnkronos) – Cambiare vita, tornando alle origini e allo stesso tempo inseguendo un futuro incentrato su sostenibilità e cibo salutare. Lasciando un posto di lavoro sicuro per inseguire il sogno d'impresa. E' la scelta compiuta da Vito Chiumiento, già agente di commercio di successo nel settore food&beverage e oggi titolare di 'Mo Veng' a Battipaglia, una delle pizzerie più innovative del momento in Campania e non solo, secondo diversi addetti ai lavori.  Ma per Vito, come racconta ad Adnkronos/Labitalia, 'Mo Veng' non è solo una pizzeria, ma tanto altro. "Il nome 'Mo veng' significa adesso vengo a mangiare, adesso prenoto. E' nata come pizzeria con servizio delivery, poi con il tempo ho stravolto il progetto e mi sono lanciato sulla pizza 'da seduta' con la promozione del prodotti del territorio cilentano e degli Alburni, la terra dei miei genitori".  E sì, perchè la scelta di Vito è un ritorno al passato. "Non nasco come pizzaiolo ma ho avuto sempre la passione di avere le 'mani in pasta', tra acqua e farina. La mia era una famiglia di contadini degli Alburni, con una piccola azienda agricola in cui i miei genitori, i miei nonni facevano una produzione per uso familiare sostanzialmente. E io seguivo mia nonna e mia mamma e fin da piccolo ho iniziato a impastare", racconta Vito.  Una passione familiare, quella di Vito, che "ho accantonato inizialmente perchè ho seguito un'altra strada: facevo l'agente di commercio per un noto marchio del settore food ed beverage. Ero tra quelli più richiesti e remunerati, ma poi con il tempo mi sono avvicinato a questo lavoro e ho deciso di lasciare tutto, certezze e stipendio". E così è nato 'Mo Veng', tra tradizione e sostenibilità. "Il 99% dei prodotti che uso nella mia pizzeria proviene dal Cilento, alcuni li coltivo io nella mia terra, altri li acquisto da fornitori artigianali del territorio. Questo perchè credo molto nell'approccio sostenibile a questa attività. Solo per la farina mi avvalgo di un piccolo mulino artigianale del Piemonte, con grani italiani biologici certificati che poi miscelo con una farina integrale macinata da me a pietra", sottolinea.  E nella sua attività, sottolinea Vito, tutto è scadenzato dalle stagioni. "Tutti i giorni sono alla ricerca di prodotti particolari, di nicchia, del territorio. Uso solo prodotti di stagione, quando finiscono -sottolinea- io cambio il menu, lo faccio 4 volte all'anno. Ho sempre poi dei fuori menu sulla base delle verdure che riesco a trovare, dei prodotti che mi portano i contadini. Quando un prodotto è finito, è finito, andiamo oltre". E in questo periodo, sottolinea, "il prodotto 'forte' ad esempio è il carciofo della Piana del Sele Igp, poi i friarielli, la scarola. E poi la genovese di tonno, con la cipolla del territorio, di Montoro per l'esattezza. E poi faccio la classica pizza con le polpette che le nonne preparavano per la domenica. Il mio cavallo di battaglia è però la pizza cilentana, con pomodoro San Marzano cotto e cacioricotta del Cilento. E' una pizza che non stanca mai e 'va' sempre. E poi tanti fritti e sfiziosità della tradizione".  E tra 'cilentana' e 'pizza con le polpette' i sacrifici di Vito ripagano, perchè la sua attività è sempre più un punto di riferimento per quanti vogliono mangiare prodotti a 'km o' e legati al territorio. "La mia è una clientela che apprezza i sapori. E non ho una differenza di prezzo esagerata nei confronti di altre attività che usano prodotti industriali. La pizza per me è un piatto popolare, e per essere tale le pizze tradizionali come margherita, marinara e altri devono essere alla portata di tutti. E la stessa cosa vale per la pizza alla pala che ho lanciato da un po'", spiega.  La scelta di Vito è chiara, ribadisce, e viene rinnovata ogni giorno. "Ho dei collaboratori, ma tutte le pizze devono passare sotto i miei occhi. Io ho fatto una scelta di qualità, non mi interessa la quantità. Chi viene qui a mangiare deve mangiare una grande pizza. Non mi interessano i grandi numeri", spiega. E nessun rimpianto per la vita precedente. "Rifarei questa scelta altre centomila volte. Ho lasciato un lavoro sicuro, da agente di commercio con un reddito abbastanza alto, per decidere dalla sera alla mattina di mettermi in gioco. E ho fatto tanti errori che ho pagato cari e amari. Oggi dalle 9 di mattina fino all'1 di notte trascorro il 99% del tempo qui in pizzeria. Ma lo faccio con passione e quindi non mi pesa", sottolinea.  E quindi il messaggio ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mestiere è chiaro. "L'appello è che questo lavoro lo deve fare solo chi intende farlo con passione e amore, aumentando sempre più l'asticella della qualità perchè per vivere bene dobbiamo mangiare bene. La prima pizza e il primo fritto nella mia pizzeria lo mangiano i miei figli e quello che faccio mangiare ai miei figli lo faccio mangiare a tutti. Questo per far capire quanto ci tengo ai miei clienti, ho un'attenzione maniacale. E questa viene ripagata ogni giorno dalla loro scelta", conclude.     —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)