Dal taglio Iva a meno commissioni e cashback, Il Sole 24 Ore: tutte le agevolazioni allo studio per chi usa le carte

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Tenta di pagare con Carta di credito non sua, denunciato

La lotta all’evasione fiscale passa dal pacchetto di incentivi all’uso di moneta elettronica. Tre step su cui stanno lavorando i tecnici del ministero dell’Economia per limitare i pagamenti in contanti. Si segue la strada battuta dal Portogallo, che dal 2013 ha fatto crescere il gettito Iva del 13%

di Ivan Cimmarusti da Il Sole 24 Ore

Credito d’imposta per coprire i costi di installazione e gestione dei Pos, con taglio delle commissioni; cashback, ossia un rimborso fiscale del 2 per cento per chi compie acquisti con carte di credito, bancomat o app; sconto sull’Iva per l’acquisto con moneta elettronica di beni e servizi ritenuti ad alto rischio evasione. È il pacchetto di agevolazioni allo studio dell’Esecutivo per limitare l’uso della moneta contante. Un’operazione in chiave antievasione, che potrebbe avere un riflesso positivo sia per chi vende sia per chi compra.

La strada che si sta percorrendo è quella già battuta dal Portogallo, che dal 2013 ha consentito di far crescere il gettito Iva del 13 per cento. A Lisbona, ad esempio, chiedere la fattura elettronica in albergo, al ristorante, dal parrucchiere o a un meccanico d’auto consente di ottenere una detrazione del 15% dell’importo pagato e da utilizzare l’anno successivo al momento della dichiarazione dei redditi. Lo stesso potrebbe avvenire ora in Italia riconoscendo il diritto ad alcune deduzioni e detrazioni solo a chi utilizza moneta elettronica.

L’uso del Pos da parte di negozianti, esercenti e professionisti.

Consentirà di ottenere un credito d’imposta. Una misura che non può prescindere da altre azioni mirate: l’eliminazione delle commissioni per i pagamenti al di sotto di determinate soglie. L’idea è quella di sottoscrivere con Abi un protocollo a cui dovrebbero aderire, sempre su base volontaria, i principali circuiti di pagamento e di emittenti carte di debito-credito.

Lo stimolo è anche per chi usa moneta elettronica per fare acquisti.

Il cashback riguarderebbe, dunque, sia negozianti che famiglie. Un doppio bonus che consentirebbe, nelle intenzioni dei tecnici di Vai XX Settembre, di rendere appetibile l’uso delle carte. Stando alle stime circa il 2 per cento dell’operazione sarebbe restituita attraverso un credito d’imposta, con un eventuale assegno per gli incapienti oppure, molto più probabilmente, con una restituzione mese per mese nell’estratto conto delle carte operato dagli istituti di credito e di intermediazione che le gestiscono.

Incentivi e disincentivi passeranno anche dalla riduzione (ma anche da incrementi) dell’Iva.

Per alcune tipologie di prodotti, quelli ad alto rischio di evasione, si ipotizza di ridurre l’Imposta sul valore aggiunto di due punti percentuali. Parallelamente ci potrebbe essere l’aumento di un punto percentuale dell’Iva in caso di pagamento con contante. Secondo questo schema, con una cena al ristorante il conto saldato con banconote farà scattare l’aliquota Iva dal 10 all’11% mentre per chi si presenta con la moneta elettronica l’aliquota scenderebbe dal 10% all’8 per cento.