Dalla Bretella al Parco delle Pace, la Vicenza “incompiuta” vista dalle minoranze

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Rendering del progetto del Parco della pace vicenza incompiuta
Rendering del progetto del Parco della pace

E’ una Vicenza incompiuta: dalla Bretella dell’Albera al Parco della Pace, passando per la ex Centrale del Latte le minoranze passano in rassegna le grandi opere manchevoli gestite dall’amministrazione comunale targata Francesco Rucco.

Lo fanno in una nota congiunta sottoscritta da Sandro Pupillo di Da Adesso in Poi, Cristiano Spiller di Per una Grande Vicenza, Leonardo Nicolai per Coalizione Civica, Isabella Sala del Partito Democratico e Ennio Tosetto per ViNova.

“L’ennesimo rinvio della Bretella (domani se ne discute in Prefettura), i ritardi infiniti del parco della Pace. Sulle grandi opere Rucco continua a fare acqua e a dimostrarsi debole. Di una cosa siamo ormai certi purtroppo – dicono i consiglieri comunali -: finirà prima l’amministrazione Rucco del cantiere della nuova arteria che pure era iniziato prima, nel marzo del 2018, a tre mesi dalle elezioni.

La giunta Rucco non è riuscita neppure a portare a compimento una grande opera, essenziale e attesa da decenni, che la giunta Variati aveva lasciato progettata, finanziata, approvata, cantierata. Ed è la stessa cosa che sta accadendo anche per il Parco della Pace, un grande polmone verde che dopo 4 anni e mezzo ancora i vicentini non sono riusciti a vedere, e che ci vorranno ancora mesi per poter aprire.

Apprendiamo inoltre che pare vi possano essere aree a pagamento all’interno del Parco. Ma possibile che questa amministrazione, così come è successo per Palazzo Thiene, non riesca a pianificare la gestione del proprio patrimonio senza mettere le mani in tasca ai cittadini?

Proprio ieri – proseguono dalle opposizioni – abbiamo saputo dal vicesindaco Celebron che della Nuova Bertoliana vedremo solo qualche altro rendering, ma che tutta la realizzazione del nuovo polo bibliotecario all’ex tribunale è slittata ai prossimi anni con ben 8 stralci esecutivi.

E pensando a opere più semplici: è ferma la ex centrale del Latte, attesa da un intero quartiere. È fermo il cantiere di Palazzo Chiericati: anche qui, un’opera lasciata dalla Giunta precedente con un progetto fatto, approvato, finanziato. Quattro anni e mezzo non sono bastati alla giunta Rucco per concludere un cantiere che doveva durare un anno e mezzo. Non si sa più nulla dell’ex Macello se non che in questi giorni è nuovamente transennato per evidenti problemi di tenuta

La risposta la conosciamo già: Abbiamo trovato imprevisti, abbiamo avuto problemi, non è colpa nostra. Non è mai colpa loro, ma la verità è che gli imprevisti nelle opere ci sono sempre: si chiamano così per quello. Saperli governare distingue un’amministrazione capace da una che non è in grado di offrire ai cittadini il minimo sindacale: un impegno serio e costante, senza il quale per forza che le opere ritardano, le ditte rallentano, i cantieri restano bloccati.

Ci vuole lavoro, ci vuole costanza, ci vuole responsabilità. Sennò poi succede quello che abbiamo visto tutti: dopo 4 anni e mezzo, Vicenza è completamente bloccata. E le uniche sorprese sono negative: come per l’AV/AC, o i parcheggi, o il caso Compago che ha creato una bufera all’interno del CdA di Agsm Aim”.

E, in conclusione, i consiglieri fanno riferimento alla recente convention di Centrodestra a Vicenza, Think: “Pensaci, è il titolo della kermesse voluta fortemente da Rucco l’altro giorno, in cui il sindaco ha fatto finta di non aver governato per gli ultimi 4 anni e mezzo e promettendo il sogno di una città finalmente all’altezza. Pensaci davvero Rucco – concludono – e fai un bell’esame di coscienza perché stai sempre più condannando Vicenza all’irrilevanza”.