Dalla manifestazione antifascista del 9 febbraio a Vicenza alla presentazione delle liste di Potere al Popolo!

356

Pubblicato alle 14.28, aggiornato alle 19.25. Alla presentazione di oggi, 10 febbraio, delle candidate e dei candidati di Potere al Popolo! per le circoscrizioni elettorali della provincia di Vicenza c’era chi aveva anche partecipato ieri, 9 febbraio,  a Vicenza a “una grande manifestazione antifascista e antirazzista, pacifica e determinata – dice Giorgio Langella segretario regionale del PCI –. l corso principale pieno di compagne e compagni, di bandiere rosse. Tante. Saremo stati più di 1500 che, a Vicenza, è una cosa inconsueta e un bel vedere“. E oggi non era certo un brutto sentire ascoltare gli appelli dei candidati (qui il nostro video) per la giustizia sociale e per l’accoglienza, proprio in un’era in cui “anche l’Italia manda i suoi figli all’estero“. Di seguito candidati e profili.

CAMERA DEI DEPUTATI:

Uninominale 2-01
GUZZONATO Enrica
GIACHIN Ermanno
TASSETTO Tiziana

Plurinominale 2-01

CARRARO Giulia detta Caua
MAESTRA Gianluca
D’ANDREA Giorgia
OREFICE Maurizio

Uninominale 2-02

AMBROSINI ELENA
PIETRIBIASI RENZO
INTALLURA FLAVIA CHIARA

Plurinominale 2-02

ROLENTI GIGLIOLA
TOMASELLI CARMELO
MURARO DANIELA MARGHERITA
ORLANDI MARCO

Uninominale 2-03

PELLEGRINO VINCENZO
CECCHI LUCA
PERRELLI MARIA ROSARIA detta “IAIA”
CARLI ENRICO
VENTURINI SIMONETTA

Plurinominale 2-03

MURARO ELISABETTA
VENDRASCO RENZO
PANZIERA PAOLA
FASOLI FIORENZO GIUSEPPE

SENATO:

Uninominale

AIT YAHYA ISMAIL
GEREMIA REDENTO
RUI IRENE
STEVANONI CRISTINA
COMAZIO GUIDO

Plurinominale

TARDIVELLO CHIARA PATRIZIA
CESTARO ARNALDO
BUFFA PATRIZIA
ANTINORI ALIOSCIA

 

Brevi presentazioni scritte dei candidati vicentini:
REDENTO GEREMIA

Sono nato a Rosa’ nel 1957 e lavoro come tecnico di laboratorio chimico. Ho dedicato tutta la mia vita alla politica e alle lotte sociali, sia di movimento che di partito. Mi sono iscritto nell ’86 a Democrazia Proletaria e sono stato segretario del circolo di Bassano del Grappa dall ’87; ho proseguito il mio percorso entrando dal ’91 fino ad oggi nel circolo PRC XXVI Settembre, di cui sono segretario.
Sono sempre stato attivista pacifista: obiettore fiscale alle spese militari, ho partecipato alla campagna contro i missili Cruise della base americana di Comiso dando il mio contributo a due blocchi della stessa.
Mi sono iscritto all’associazione “Italia-Nicaragua” partecipando a campagne di informazione e raccolta fondi, oltre che a due campi di lavoro in Nicaragua; sono stato promotore del Comitato di Solidarietà con la Palestina gestendo a distanza gli affidi di due profughi e facendo due viaggi di conoscenza; ho partecipato anche all’associazione “Un Ponte per” iscrivendomi, gestendo degli affidi a distanza e facendo dei viaggi di conoscenza in Iraq e Libano; infine tramite l’associazione di cooperazione rurale “Acra” per l’Africa e l’America Latina, ho contribuito alla raccolta fondi per la Bolivia ed ho compiuto un viaggio di conoscenza anche lì. Sono tra i fondatori del coordinamento delle associazioni di volontariato “Sotto i cieli del mondo”.
Sono stato poi attivista nei movimento “Social Forum” partecipando alle manifestazioni contro il G8 di Genova e Praga; ho organizzato diversi concerti di solidarietà con Nomadi, Modena City Ramblers, The Gang, 99 Posse, ed anche reading teatrali sulle tematiche dell’emigrazione e dell’emarginazione con Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli.

 

ARNALDO CESTARO

Mi chiamo Arnaldo Cestaro, sono nato ad Agugliaro nel lontano 1939 e mi conoscono come “il nonnino” che ha fatto condannare l’Italia per Tortura.
Il ricordo e le conseguenze di quella mattanza non sono mai più scomparse: avevo 61 anni quando partii con i miei Compagni comunisti per manifestare a Genova contro il G8, e mi fermai a dormire alla scuola Diaz perché il giorno dopo avevo promesso ad una amica che avrei portato dei fiori sulla tomba della figlia. Quei fiori non li ho portati più, perché durante la notte sono stato pestato a sangue dalla polizia e sono finito in ospedale con dieci costole rotte, un braccio e una gamba rotte, la testa piena di ematomi e il corpo pieno di lividi; solo grazie ai compagni di Vicenza che mi hanno cercato in lungo e largo non sono finito a Bolzaneto, perché dall’ospedale volevano trasferirmi li. Non ho più smesso di indossare il fazzoletto rosso che avevo al collo quella notte, e da allora sono sempre tornato a Genova, ogni anno in piazza Alimonda per ricordare Carlo Giuliani.
Ho fatto ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo per essere riconosciuto come vittima di tortura, e a distanza di 14 anni HO VINTO: sono uno dei primi promotori della Legge sulla tortura.
Mi sono sempre impegnato nel mondo ambientalista e pacifista, sono un No Dal Molin, un No Muos, un No Pedemontana, un No Tav e un No Valdastico Sud che nel mio paese ha fatto un sacco di danni ed è stata la peggior espressione della mafia.
Pago per il mio impegno politico da una vita e sopravvivo con una pensione minima

 

MARCO ORLANDI

Sono nato a Milano ma dall’età di 4 anni cresciuto in provincia di Vicenza, dove ho conseguito la maturità come tecnico industriale. Sposato con due figli più uno adottivo, lavoro come operaio presso le acciaierie Valbruna di Vicenza.
Militante e dirigente comunista locale già in giovane età, prima con il PCI fino al suo scioglimento, poi in Rifondazione comunista e da sempre nei movimenti in difesa del bene pubblico e dell’ambiente. Antifascista ed iscritto all’ANPI dal 1990, partecipo ai comitati referendari locali in difesa della costituzione, dell’acqua pubblica, per la diminuzione dell’orario di lavoro ecc. Ora sto seguendo in particolar modo l’inquinamento e la contaminazione dovuta ai PFAS e l’evoluzione sempre più in negativo del mondo del lavoro a partire dalla sua totale precarizzazione .
Ho scelto di candidarmi con Potere al Popolo perché è l’unica formazione politica di cui condivido pienamente il programma è che mi ha trasmesso la consapevolezza che posso continuare a sognare un altro mondo possibile, perché se solo in due mesi attraverso centinaia di assemblee pubbliche siamo riusciti partendo dal basso a mettere in piedi tutto questo, sono convinto che ci troviamo nel pieno di una rivoluzione culturale che cambierà lo stato di cose esistente e voglio farne parte.

 

GIGLIOLA ROLENTI

Mi chiamo Gigliola Rolenti, ho raggiunto la bellissima età di una non più giovane ragazza 51 anni.
Sono madre e lavoratrice operaia: madre per scelta, lavoratrice per necessità. Quando ho fatto la scelta di essere madre sono stata penalizzata come la maggior parte delle donne, ho DOVUTO scegliere di stare a casa per accudire e crescere i miei figli. E poi… poi mi hanno detto c’è la crisi, e così mi sono iscritta ad agenzie interinali.
Ora a 51 anni sono operaia, precaria nell’industria conciaria, con le difficoltà che comporta questo tipo di contratto: orari, paga, e non ultimo lo stress psicologico che comporta ogni fine contratto a tempo.
Nel mio immaginario ho sempre visto l’essere operaia come dipendente da un datore con forma fisica, un volto riconoscibile, un portone dove entrare e riconoscere i colleghi: ora tutto questo non esiste più.
Dovendo rispondere alla domanda su cosa produce la ditta per cui lavoro, mi verrebbe da dire …MERCE UMANA…
Questo è il mio sentire, una tristezza incredibile elevata alla potenza visto il numero i vite nella mia stessa condizione.
Socialmente mi sono impegnata con donne in lotta, un movimento femminista; in militanze attive per la difesa dei più deboli. Ho sempre fatto più attivismo che teorie di alto livello, credo sia la strada il vero ring o almeno questo per chi come me non ha e non usa grandi conoscenze, o paroloni, ma la lotta con e per gli ultimi.
Sono una militante No Dal Molin, No Pedemontana e No Tav

 

DANIELA MURARO

Mi chiamo Daniela Muraro e da un decina d’anni, da quando da pensionata sono ritornata al mio paese di origine Montecchio Maggiore, sono impegnata nell’opposizione alla superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. L’indignazione per questa mostruosa opera in me è ancora forte e lo è anche per come essa è stata imposta: ingannando una popolazione, quella della fascia pedemontana, inerme perché fiduciosa sull’operato delle proprie istituzioni le quali invece con rapidità si sono fatte corrompere e tutto nel silenzio dell’intellighentia.
Le esperienze precedenti a Milano dove ho vissuto per molti anni sono quelle di tante persone della mia generazione: il movimento studentesco, la CGIL-Scuola….Durante una parentesi vicentina ho partecipato alla lotta dei conciari per il rinnovo del loro contratto e ciò con l’allora PSIUP guidato da Giuseppe Pupillo e da Severino Roviaro.
Due sono l’esperienze del periodo di Milano che voglio citare perché vi ebbi un ruolo significativo: la costituzione del comitato per la pace di Cinisello Balsamo che si oppose con molta forza alla prima aggressione all’Iraq (1991) da parte degli Stati Uniti e del mondo occidentale, e poi la lotta per l’affermazione della legge d’iniziativa popolare “L’asilo-nido: un diritto delle bambine e dei bambini” promossa dall’assessore ai servizi sociali di Firenze Daniela Lastri.
Mi soffermo su questa ultima vicenda perché importante ma poco conosciuta. Agli inizi degli anni ’90 l’asilo-nido, servizio socio-educativo, era al culmine della notorietà, persino mondiale, ed esso assieme alla scuola dell’infanzia era il fiore all’occhiello dell’istruzione italiana. Su esso premevano le aspettative di tante giovani coppie perché le liste d’attesa per accedervi erano molto lunghe, persino in Emilia. Con la proposta di legge d’iniziativa popolare, che raccolse un numero vastissimo di adesioni, s’intendeva dare risposta a questa domanda. Ci pensò il Governo D’Alema con il ministro Livia Turco ad infrangere questo sogno. La Turco con spregiudicatezza, demagogia e con il sostegno di tutta la stampa, in particolare quella cattolica, impose la liberalizzazione cioè la deregulation del servizio asilo- nido. Realizzai in seguito una ricerca sui nidi privati di Milano che si tradusse in una mostra esposta per quasi un anno nell’importante sito di Rete-Scuole di Milano (al centro in quel momento della lotta contro il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti il cui principale obiettivo era lo smantellamento della scuola elementare in quanto servizio ben funzionante). La mostra è stata esposta anche nella biblioteca civica del quartiere di Affori. Della proposta di legge sulla scuola in generale, frutto di quel grande movimento di genitori ed insegnati, redassi la parte riguardante gli asili -nido.
Ho partecipato a tante cose ma ho anche assistito impotente all’epocale e triste vicenda della deindustrializzazione di Milano, alla gigantesca speculazione immobiliare che ne è seguita e che non ha risparmiato parti ottocentesche, al sorgere di una volgare architettura ed alla corruzione della maggior parte del ceto politico della città.
Daniela Muraro

FLAVIA INTALLURA

Mi chiamo Flavia Intallura. Credo sinceramente che il movimento “Il potere al popolo” possa fare qualcosa per cambiare la nostra vita. Lavoro nel sociale da sempre; sono cresciuta in questo ambiente: mio padre, tra l’altro, era mediatore culturale in Germania per gli italiani in difficoltà. Per questo motivo ho conosciuto e vissuto le difficoltà in prima persona, per questo ho sempre desiderato e mi è sempre piaciuto occuparmi degli altri. Sono responsabile dello sportello immigrazione nel sindacato USB e dello sportello colf/ badanti ….ciò significa che tocco ogni giorno con mano le disuguaglianze e la sofferenza, non solo degli immigrati, ma anche degli italiani, per colpa di leggi ingiuste che impoveriscono tutti noi. Leggi che agevolano chi il potere ce l’ha già.
Non vivo fra le nuvole, e non credo di esprimermi come i politici. A differenza di loro, tocco e vivo quotidianamente queste tristi realtà: per questo sento che bisogna difendere chi non ha difese e aiutare chi altrimenti, da solo, non ce la farebbe. So cosa significhi essere disoccupato, non avere i soldi per pagare l’affitto o la rata del mutuo, non riuscire più a pagare la mensa dei figli. Conosco l’imbarazzo per la richiesta isee, per accedere agli ammortizzatori sociali minimi. Sono una di voi!!! Se vi piace il nostro programma, sostenetemi! Farò il possibile per dare voce a chi voce purtroppo non ne ha …grazie. Flavia.

 

MORTEZA NIROU

Sono nato in Iran nel 1947 sulle rive del Mar Caspio. Ho trascorso la mia giovinezza lottando contro la dittatura dello Scià, uno dei regimi più oppressivi e sanguinari del dopoguerra, anche se ora pochi lo ricordano. Nel 1975, espulso dal posto di lavoro per motivi politici ed ormai impossibilitato a vivere nel mio Paese, scelsi la via dell’emigrazione. Allora non avrei mai pensato che sarebbe stato per sempre: la vedevo come un’opportunità di completare i miei studi universitari, di conoscere paesi e popoli diversi, di assaporare la libertà e di confrontarmi con altri giovani.
Ho scelto l’Italia per il prestigio delle sue Università, per l’ospitalità delle sue genti, per la vivacità della sua vita democratica. Forse un Paese più povero, ma più accogliente e solidale di quello che oggi faccio fatica a riconoscere, chiuso nella paura e nel rancore verso chi è più povero, più sfortunato o solamente “diverso.”
Sono cittadino italiano da quasi 30 anni e amo questo Paese come amo l’Iran: mia moglie è italiana, mia figlia è nata qui, la mia vita ormai è qui. Ma conosco bene le difficoltà dell’integrazione e lo sradicamento di chi lascia una patria per cercarne un’altra. Da oltre 30 anni sono attivo nella realtà dell’immigrazione: sono socio fondatore e presidente del Coordinamento Stranieri di Vicenza, associazione interetnica che lotta tuttora per i diritti dei migranti, e sono membro dei vari organi istituzionali in cui è prevista la presenza di rappresentanti degli immigrati.
Da molti anni svolgo questa “nuova” professione del mediatore culturale, ma conosco bene anche il “vecchio” mondo del lavoro. In Italia ho fatto praticamente tutti i lavori leciti: in fabbrica, in cantiere, nei settori della ristorazione, dell’artigianato, del commercio, dei servizi. Ho lavorato in nero e sono stato precario. Per anni sono stato attivo nel Sindacato. Sono stato Consigliere di Circoscrizione per Rifondazione Comunista a Vicenza nel periodo della seconda amministrazione Hüllweck.
Sono sempre stato comunista e faccio parte degli irriducibili che non se ne sono mai pentiti perché credo che il modello di società in cui viviamo sia profondamente iniquo e insostenibile dal punto di vista umano, morale, sociale, ambientale ed economico.

IRENE RUI

… Del resto, mia cara, di che si stupisce? anche l’operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori…” Sono nata io, Irene Rui nel 1966, non importa dove, sono una cittadina del mondo, sono una sinti ereditata, sono passionaria e non concertativa. Provengo da una famiglia operaia, e ho sempre lavorato per avere un diploma e una laurea. Sono un tecnico alberghiero e una scienziata politica, sono una sociologa del lavoro e una divulgatrice della cultura sinti e rom. Ho lavorato nel ricettivo, commerciale ed amministrativo, ma anche in fabbrica con i turni notturni reali, quelli dalle 22 alle 05 del mattino.
Sono definita dal movimento una diversamente comunista
Sono definita dal mondo LgBt una diversamente etero
Sono anche una diversamente cinquantenne.
Non arriverò mai ad una pensione come i ragazzi di oggi.
Sono del movimento NO DAL MOLIN presidio permanente, e del gruppo Donne Resistenti NO DALMOLIN, NO TAV, una NO Pedemontana. Conosco l’impatto delle grandi opere sul territorio; la mafia ambientale e politica e finanziaria, che specula sulla salute dei cittadini e dei lavoratori, assunti con contratti sospetti o inesistenti; la mafia che ha inquinato o interrotto le falde, contaminato l’ambiente e creato seri problemi ambientali dalle alluvioni, alla siccità, agli incendi.
Penso che tutti i cittadini devono godere degli stessi diritti sia che appartengano ad una minoranza, sia che siano stranieri, omosessuali o etero, o donne. Sono stata una tra le organizzatrici del Gaypride di Vicenza. Sono iscritta all’Anpi perché sono una partigiana, colei che resiste e combatte le ingiustizie.
Ho studiato il lavoro delle sexworker e in alcuni casi collaboro con il sindacato delle lucciole di Pordenone, penso che ogni lavoro meriti rispetto. Sono una femminista della non differenza di genere.
Poiché con la ricerca e la scrittura, non si mangia, gestisco e sono la “tutto fare” di un B&B. Vivo sulla mia pelle la triste realtà dei lavoratori precari, dover lavorare più di otto ore per poter mantenersi e non avere il tempo per se stessi.
Amo la politica, la montagna e il mare, lo studio e la lettura, ma soprattutto essere utile agli altri e a chi ha bisogno.
POTERE al POPOLO! Mi sembra che mi incalzi bene, quando ho sentito i compagni di Napoli, ho pensato da subito io sono una di loro.
Contessa: siamo usciti noi che non tradiamo le nostra storia e rivoliamo i nostri diritti.

ELENA AMBROSINI

Salve,
sono Elena Ambrosini un’insegnante militante nel Comitato LIP Vicenza per la difesa della scuola pubblica. Mi sono candidata con Potere al Popolo perché non mi sento rappresentata e tutelata dal parlamento italiano. Mi preme difendere la scuola pubblica, la libertà di insegnamento, potenziare la collegialità e la democrazia nella scuola abolendo la figura del “dirigente-manager”. Ritengo inoltre che sia opportuno eliminare l’Alternanza Scuola Lavoro e le prove INVALSI. Mi batto affinché i soldi pubblici non vadano a finanziare le scuole private ma vengano investiti nelle scuole pubbliche e che sia avviato un piano straordinario di adeguamento dell’edilizia scolastica ai criteri antisismici. Credo che sia indispensabile coprire il fabbisogno di posti negli asili nido e rendere gratuita l’istruzione pubblica fino ai suoi più alti gradi.”