Nell’estate del 1888, Nietzsche aveva ormai la consapevolezza di essere diventato un uomo illustre. Nessuno dei suoi libri aveva suscitato particolare interesse tra i filosofi o nelle Università, ma lui sapeva di avere un pensiero originale e di promuovere un approccio innovativo, un modo nuovo di essere artista. Aveva piena coscienza di essere uno dei migliori eredi dei primi filosofi greci e dei moralisti francesi, oltre a Tolstoj e Dostoevskij.
E in effetti accadde che il suo contributo divenne fondamentale nell’evoluzione degli studi filosofici. Fu proprio Nietzsche a ispirare i grandi scrittori del XX secolo, da Kafka a Musil, a Richter e a Mann. A ispirare una critica diversa e una visione della vita severa, obiettiva, precisa. Diede avvio a teorie politiche capaci di andare oltre la morale eteronoma, che impone comandi al singolo dall’esterno e porta all’intristimento e alla sottomissione.
Vale ricordarlo oggi perché aiuta a riscoprire che la passione è ciò che consente di scoprire percorsi diversi da quelli che sembrano ineluttabilmente già tracciati. La passione è ciò che, avuta l’intuizione, consente di perseverare. E non conta quanto risalto possa avere quell’idea di partenza quando lascia spiragli alla luce del miglioramento.
L’intero progetto di Meritocrazia Italia è costruito su una convinzione importante, quella di poter creare un mondo fatto di equità sociale e rimuovere ogni discriminazione, per l’affermazione dei meriti. Sul sogno di restituire a tutti pari opportunità di realizzazione delle proprie aspirazioni, ai giovani che non possono permettersi gli studi che vorrebbero, alle imprese che non hanno accesso al credito, a chi vuol fare la sua parte ma non riesce a superare gli ostacoli, sempre troppo alti.
Credere nella meritocrazia vuol dire tornare a credere in quella libertà che abbiamo inconsapevolmente dismesso, dal bisogno, dai condizionamenti, dalle pressioni esterne.
Grande è la forza dei cittadini, se uniti e consapevoli. Grande è la forza di chi conosce i problemi e sa bene quale sia il reale valore del denaro, quanti sacrifici richiede ogni giornata.
Chi trova la forza di prendere coscienza del suo potenziale e si impegna a fare la propria parte per cambiare le cose, vince due volte. La sua passione migliora il mondo e il suo esempio virtuoso contagia gli altri, e infonde coraggio a chi crede di potercela fare soltanto scendendo a continui compromessi con la propria dignità e con i propri desideri.
Tanta strada c’è ancora da percorrere, ma è incredibile quanti successi sia riuscito a ottenere in pochi anni un gruppo di persone mosse soltanto da senso civico e di responsabilità, proponendo, dialogando, offrendosi alla costruzione. Meritocrazia è fatta di persone di umiltà, ma anche di grandissima ambizione. L’ambizione più grande è quella di fare della propria motivazione e della propria passione uno strumento di conquista della vera libertà.
Non si conta il sacrificio fatto finora da tanti. A quel sacrificio oggi si deve il coraggio di conservare costanza e di non perdere la rotta.
Le avversità non indeboliscono, ma rafforzano, forgiano le personalità, fanno crescere la determinazione.
Nietzsche sapeva di poter creare un pensiero differente, indipendentemente dalla sua notorietà o dalla sua popolarità, e nonostante altri più di lui catturassero l’attenzione degli studiosi dell’epoca. Ma perseverò nel disegno di una cultura di pochi, sovranamente autonoma e insieme capace di esprimere in maniera profonda e autentica l’identità nazionale e l’intima essenza del suo popolo. Non si arrese, perché sapeva di essere parte della Storia. E la Storia gli ha dato ragione.
Con la stessa determinazione, Noi continuiamo nel nostro piano di recupero della Cultura come vero, legittimo potere. Su un sentiero che per certo porterà a equità, libertà e reale democrazia. Godendo dei successi e superando le avversità.