Dall’Omo della Roccia al Monte Stomita, ecco gli itinerari “selvaggi” sui colli di Cornedo Vicentino

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Le colline della provincia di Vicenza offrono spesso percorsi storico-naturalistici inaspettati. Ad esempio, risalendo da Cornedo Vicentino nella frazione di Muzzolon, verso Faedo di Monte di Malo, oltre a trovare dei sentieri boschivi interessanti per qualche escursione, si arriva al monolite noto come Omo della Roccia. Poi si sale più su, fino alla cima della collina e, partendo a piedi dai pressi del ristorante “Rocolo Rossato”, ci si inoltra in un bosco in salita che fa raggiungere la croce di vetta del Monte Stomita.

L’Omo della Roccia

E’ un monolite a 450 m.s.l.m. che ha il profilo di un uomo. La leggenda narra che in questa contrada molti abitanti avevano comportamenti peccaminosi e che qui ballavano nudi. Finchè una sera si presentò un personaggio misterioso, forse un demone, che fece crollare una parte della montagna  e sparire il luogo del peccato.

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L’Omo della Roccia è un monolite dall’aspetto di un uomo. Foto: Marta Cardini

L’Omo della Roccia è anche un importante sito archeologico del Paleolitico. Dal 2013 al 2019 è stato oggetto di scavi da parte dei ricercatori dell’Università di Verona. Qui sono stati ritrovato oggetti in pietra, punte di frecce, forse di 7 mila anni fa. E’ stato inoltre ritrovato un reperto in rame proveniente da una cava tra Serbia e Bulgaria.

Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso in questa zona si praticava il motocross.

Il Monte Stomita

Si raggiunge da un sentiero nel bosco, inizialmente impervio, poi abbastanza facile che parte dal ristorante “Rocolo Rossato”. Si attraversa il bosco magnifico e dalla natura incontaminata. E’ un itinerario che va fatto meglio in primavera per non rischiare di scivolare in caso di neve o ghiaccio. La fatica della risalita viene ripagata dalla conquista: quando si raggiunge la croce di vetta del Monte Stomita la soddisfazione è impagabile. Qui il panorama sulla Valle dell’Agno è incantevole.

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La croce del Monte Stomita. Foto: Marta Cardini

Il percorso delle 5 croci

Per chi è allenato, può fare anche il percorso delle 5 croci: Stomita, Massignani,Soio, Trinca, Madegona a Muzzolon, Monte di Malo, Faedo. Dopo lo Stomita si prosegue, sempre nel bosco, verso la croce dei Massignani con anche sosta al vicino punto trigonometrico, dove si ha la bella vista su Valdagno, San Quirico.
Si torna indietro fino al secondo cancello in ferro dove si deve girare a sinistra: è uno dei punti critici perché non ci sono indicazioni e il sentiero è poco visibile per i primi 50 metri, poi migliora. Da lì si scende verso la croce del Soio con vista su Schio e Vicenza.

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Il capitello sulla Croce del Monte Stomita. Foto: Marta Cardini

Si prosegue poi in mezzo al bosco, e qui serve assolutamente seguire la traccia elettronica in quanto non ci sono indicazioni specifiche per raggiungere il paese di Faedo. Dal paese, si sale sempre in mezzo al bosco per la croce della Trinca. Eventualmente da Faedo, avendo tempo, è possibile anche raggiungere prima la croce di Monte Verlaldo sopra Cornedo per poi tornare indietro alla Trinca. Dalla Trinca, sempre seguendo i sentieri nel bosco, si prosegue per la Croce della Madegona e , continuando, si ritorna al parcheggio di partenza. Dallo Stomita in poi il percorso è consigliato solo per escursionisti esperti.

La natura vi regalerà emozioni indimenticabili.

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Un panorama visibile da Muzzolon. Foto: Marta Cardini

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Fonte: Dall’Omo della Roccia al Monte Stomita, ecco gli itinerari “selvaggi” sui colli di Cornedo Vicentino , L’altra Vicenza