Il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza ha archiviato le indagini sui danni da Pfas subiti dai lavoratori della Miteni. Lo riferisce Giampaolo Zanni, segretario generale della Cgil vicentina.
“I lavoratori della ditta Miteni – dice il sindacalista -, nel sangue avevano ed hanno valori altissimi, i più alti al mondo, di sostanze perfluoroalchiliche o in gergo Pfas prodotte e lavorate nello stabilimento di Trissino, in provincia di Vicenza”.
Le indagini – ricostruisce la Cgil -, erano state avviate nell’agosto del 2020 in seguito ad un esposto presentato al Tribunale di Vicenza dalla Cgil e dalla Filctem Cgil di Vicenza. In esso si denunciava la situazione e si chiedeva di accertare le responsabilità dei dirigenti aziendali e delle multinazionali che si sono succedute nella proprietà della stessa.
Le indagini si erano chiuse nel luglio del 2022 con la richiesta della PM incaricata di archiviazione delle stesse. Contro l’archiviazione la Cgil di Vicenza e la Filctem di Vicenza avevano avanzato opposizione, ma oggi il Gip ha respinto, confermando l’archiviazione.
“Oggi – commenta Giampaolo Zanni – è una giornata triste per i lavoratori dell’ex Miteni/Rimar e per la giustizia nel nostro Paese, perché l’archiviazione delle indagini significa impedire l’accertamento dei fatti e delle responsabilità su quanto accaduto in quella realtà lavorativa dove i lavoratori, rassicurati dai dirigenti aziendali e dal medico aziendale, hanno lavorato per anni sostanze nocive che si sono accumulate nei loro corpi, a danno della loro salute.
Rammarica moltissimo che si sia presa questa decisione – prosegue Zanni -, nel momento in cui sempre più studi fanno emergere la nocività di queste sostanze per la salute umana al punto che scienziati e studiosi di tutto il mondo ne chiedono la messa al bando come produzione e come utilizzo”.
Dopo l’archiviazione, la Cgil non ha però intenzione di mollare la presa: “Adesso – prosegue Zanni -, leggeremo attentamente i documenti e poi decideremo in quale modo proseguire nella battaglia per la tutela dei lavoratori avvelenati e per far emergere la verità circa quanto accaduto.
Perchè – conclude il segretario generale della Cgil di Vicenza – non ci rassegniamo all’idea che non sia fatta giustizia per i lavoratori e più in generale per la popolazione, l’acqua ed il territorio contaminati da queste sostanze tossiche prodotte e lavorate in quel sito produttivo”.