Non archiviate il filone di indagine sui danni da Pfas subiti dai lavoratori Miteni a causa dell’esposizione alle sostanze perfluoroalchiliche. Si tratta della richiesta di Acqua Bene Comune Vicenza, Mamme no PFAS, Acqua Bene Comune Verona.
Ovvero le associazioni che seguono il processo per reati ambientali celebrato presso la Corte di Assise di Vicenza a carico di dirigenti della ditta Miteni. “Apprendiamo con grande preoccupazione – commentano – la richiesta avanzata dalla PM competente di archiviare le indagini relative ad un procedimento parallelo riguardante i danni da Pfas ai dipendenti dell’azienda inquinante provocati dall’esposizione alle sostanze perfluoroalchiliche lavorate.
Emerge dal dibattimento in corso come sia stata riscontrata nel sangue di operai e tecnici Miteni una concentrazione impressionante di PFAS, molto superiore a quella pur gravissima rilevata nella popolazione esposta alla contaminazione ambientale.
Qualificate testimonianze basate sulle indagini svolte evidenziano, mentre si sviluppano progressivamente altre ricerche a conferma ed ampliamento dei dati, come tale contaminazione sia correlabile nella popolazione residente dell’area compromessa con la prevalenza di varie patologie, alcune predisponenti ad eventi avversi per la vita.
A maggior ragione possono essere temute gravi conseguenze per chi ha assorbito dall’ambiente di lavoro ancor più grandi quantità di sostanze pericolose.
Nell’esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori e alla Cgil che li tutela, auspichiamo che le indagini proseguano per permettere alle persone coinvolte inconsapevolmente di conoscere, come è loro diritto, le cause dei danni alla salute subiti e di individuare le eventuali responsabilità connesse”.