“Dat” fine vita, Vicenza nella top 10 nazionale e prima in Veneto

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consegna dat
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Il 5 ottobre 2019 l’Associazione Luca Coscioni ha promosso un accesso agli atti generalizzato per richiedere ai 106 Comuni italiani con più di 60mila abitanti quante DAT sono state ricevute dai Comuni (qui i dati e situazione su Vicenza e provincia ndr) dall’entrata in vigore della legge fino alla data della richiesta. Di questi 106, solo 73 hanno rispettato i 30 giorni previsti per la risposta dall’art. 5 comma 2 del D. Lgs 33/2013.

L’Associazione  Coscioni procederà con diffide nei confronti dei 33 Comuni che non hanno risposto entro i termini di legge. L’indagine non tiene conto delle DAT depositate dai notai e presso le strutture sanitarie.

Nei 73 Comuni che hanno risposto, risultano essere state depositate 37.493 DAT con un +23% nei primi tre trimestri del 2019 rispetto ai primi tre trimestri del 2018. Il dato è spiegato dal fatto che molti Comuni hanno iniziato a raccogliere le DAT in grave ritardo, solo nei primi mesi del 2019. Proiettando questo dato sul totale della popolazione italiana, è ipotizzabile che ad ottobre 2019 siano state depositate circa 170mila DAT (1 cittadino ogni 355 abitanti, comprendendo anche i minori di 18 anni).

I DATI

Prendendo in considerazione la classifica “Rapporto DAT depositate/popolazione” la città di Vicenza si trova al nono posto nazionale e di gran lunga la prima del Veneto, con Verona seconda al 40° posto. Analizzando i 20 peggiori comuni protagoniste in negativo sono Sicilia (Trapani, Ragusa e Marsala); Lazio (Roma, Guidonia e Viterbo); Calabria (Catanzaro, Lamezia e Cosenza) e Lombardia (Legnano, Sesto San Giovanni e Monza)
Curioso il dato dei Comuni con più DAT depositate in rapporto alla popolazione: Pesaro, Matera e Varese (Centro, Sud e Nord).
Tra i 20 comuni più virtuosi sono assenti quelli delle Isole, mentre troviamo un 30% di Comuni del Nord-Est, un 25% di Comuni sia del Centro che del Nord-Ovest, e un 20% di Comuni del Sud Italia
Tra i peggiori 20 comuni il 35% si trova al Sud, il 25% al centro, il 20% nelle Isole, il 15% nel Nord-Ovest e solo il 5% nel Nord-Est d’Italia.

Nessuna Regione italiana ha inserito le DAT nel fascicolo sanitario elettronico, come da possibilità prevista dalla legge. Inoltre, a livello istituzionale, non è ancora stata condotta alcuna campagna informativa sul tema. Per colmare la mancanza Associazione Luca Coscioni ha lanciato CitBOT, un’intelligenza artificiale e prima chat-bot al mondo in grado di consentire ai cittadino la difesa delle proprie libertà civili.  Per accedere al sistema si può usare il sito, il canale Telegram TeleCitBOT e le pagine tematiche del sito ufficiale dell’Associazione Luca Coscioni.

“La differenza nei dati è esclusiva responsabilità della politica, quella nazionale per l’assenza di una campagna informativa, quella locale per gli ostacoli che i Comuni frappongono ai cittadini – ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere Ass. Luca Coscioni -. Lo conferma una ricerca commissionata quest’anno da Associazione Luca Coscioni a SWG secondo cui per l’84% degli italiani le istituzioni non hanno correttamente informato i cittadini sui loro diritti e su come redigere un testamento biologico; mentre il 71% non è a conoscenza del procedimento per il deposito delle DAT