Dati Inps lavoro domestico, DOMINA: caratteristiche regionali, componente italiana prevale in Puglia (51,2%), Molise (56,3%) e Sardegna (81%)

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Lavoro domestico
Lavoro domestico

Il lavoro domestico è una realtà diffusa in tutta Italia, con quasi 850 mila lavoratori regolari censiti dall’Inps nel periodo pre-pandemia, senza contare che, secondo le stime dell’Osservatorio DOMINA, considerando anche il sommerso si raggiungono i 2 milioni di lavoratori domestici totali.

Tuttavia la situazione è abbastanza variegata sul territorio nazionale. Il Rapporto annuale DOMINA sul lavoro domestico 2020 analizza la nazionalità dei lavoratori, evidenziando come solo in tre regioni (Puglia, Molise e Sardegna) gli Italiani superano il 50% dei lavoratori domestici. In Sardegna, addirittura, i lavoratori domestici italiani rappresentano oltre l’80% del totale. Mediamente, a livello nazionale, gli Italiani rappresentano il 29,7%. La presenza straniera è, quindi, maggioritaria a livello nazionale e in diciassette regioni su venti.

Domestici stranieri in Italia

In particolare, i lavoratori dell’Est Europa rappresentano il 40,9% a livello nazionale e superano quota 40% in ben 12 regioni. Le regioni con la maggior presenza di lavoratori dell’Est Europa sono quelle del Nord Est: in Emilia Romagna questa componente rappresenta il 59,6% del totale, e anche Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige superano il 56%. La più bassa incidenza di domestici dell’Est Europa si registra invece in Sicilia (18,4%) e Sardegna (12,6%).

Se consideriamo invece le nazionalità straniere (escluso l’Est Europa), a livello nazionale rappresentano il 29,4% dei lavoratori domestici totali. In questo gruppo troviamo, ad esempio, Filippine, Perù, Ecuador, Marocco, Tunisia. In due regioni questa componente supera il 40% dei lavoratori domestici totali: Lombardia (46,5%) e Lazio (40,2%) ed in particolare in queste regioni ad elevata presenza di colf si concentrano il 63% dei Filippini. In Liguria il 24% dei lavoratori domestici proviene dall’America Centrale.

Distribuzione di colf e badanti in Italia

Il numero di lavoratori domestici è in progressivo calo dal 2012, anno di picco massimo (oltre 1 milione) dovuto principalmente al provvedimento di regolarizzazione degli stranieri (“sanatoria”). In realtà, secondo l’associazione DOMINA il fabbisogno delle famiglie è aumentato costantemente in questi anni. Infatti, parallelamente, il tasso di irregolarità nel settore (attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro) è passato dal 54,6% del 2012 al 57,6% del 2018 (ultimo dato disponibile).

Come riportato nel Rapporto annuale DOMINA sul lavoro domestico 2020, un terzo di tutti i lavoratori domestici si concentra in sole due regioni: Lombardia (18,3%) e Lazio (14,5%). Analizzando il dato in base al numero di abitanti, tuttavia, si evidenzia come siano addirittura cinque le regioni che hanno un numero di lavoratori domestici regolari piuttosto alto, superiore alle 18 unità ogni mille abitanti. In Sardegna si registrano ben 28,7 lavoratori domestici ogni mille abitanti, segue il Lazio con 21 lavoratori domestici e l’Umbria (20,7 ogni 1.000 ab.). Infine, Toscana e Liguria registrano rispettivamente 19,8 e 19 lavoratori ogni mille abitanti.

La distribuzione delle due tipologie di lavoratori domestici è eterogenea nel territorio; il 37% delle badanti totali si concentra in tre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Toscana), ma se rapportate al numero di anziani residenti, viene registrata una maggiore incidenza nelle regioni del Centro-Nord, rispetto a quelle del Sud (fatta eccezione per la sola Sardegna).

Risulta ancora più caratterizzante l’analisi delle colf, concentrate per quasi il 41% in Lombardia e nel Lazio. In particolare nel Lazio si registrano quasi 14,9 colf ogni 1.000 abitanti, quando il dato nazionale è pari a 7,3 colf. Nella provincia di Roma lavorano 81mila colf, il 18% del totale nazionale, altre 58mila si trovano a Milano (13%). In queste due province lavora il 15% di tutte le badanti: quasi 32mila a Milano e 30mila a Roma, su un totale nazionale di 407mila badanti.

Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “la presenza straniera nel lavoro domestico è ormai un fenomeno radicato e stabile da molti anni. Se mediamente gli stranieri rappresentano il 70% dei lavoratori domestici totali, in alcune Regioni – Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna – si raggiunge l’80%. Tuttavia, in alcune aree d’Italia la componente italiana è preponderante: è il caso della Puglia (51,2%), del Molise (56,3%), e della Sardegna, dove i domestici italiani sono addirittura l’81% del totale”.