Laigueglia. Lo hanno definito l’highlander, l’indomabile, il Matusalemme o “nonno” del ciclismo. Davide Rebellin, cinquant’anni, continua a correre in bicicletta e far parlare di sé. Quest’oggi è di scena sulle nostre strade del savonese, al Trofeo Laigueglia, classica d’apertura della stagione italiana. Al via tanti campioni del pedale, come non se ne vedevano da tempo. Lui dorsale 247, l’ultimo della lista partenti. Ma all’anagrafe il primo del plotone.
Alcuni dei ragazzi in gara dovevano infatti ancora nascere quando Rebellin nel 1996 otteneva la prima vittoria significativa della carriera. Al Giro d’Italia, arrivo sul Monte Sirino, nell’Appennino lucano, davanti al russo Pavel Tonkov.
Giovanni Gerbi, corridore ciclista dei primi del Novecento, soprannominato “diavolo rosso” per via della casacca indossata, tornò a gareggiare a 47 anni, nel 1932. Appena una stagione.
Quasi ancora nel velò dei pionieri, delle strade sterrate e delle biciclette a scatto fisso, col cambio “filp flop”, per sostituire e rimettere meccanicamente il rapporto da salita ai piedi della stessa. Davide, certamente avantaggiato dai materiali moderni, è tuttavia andato oltre, battendo ogni record. Una carriera ininterrotta da 29 anni.
Fonte Ivg.it