All’alba del day after delle elezioni amministrative di Vicenza si tirano le somme. Ed il responso è che solo 23 cittadini su 100 hanno deciso di confermare il sindaco uscente, Francesco Rucco, arrivato secondo, con discreto distacco, rispetto allo sfidante di Centrosinistra, Giacomo Possamai. Per carità il ballottaggio è toccato pure al Sultano Turco Erdogan, ma almeno lo affronterà dalla prima posizione.
Non proprio un buon risultato, insomma, per chi fino a pochi mesi fa mirava ad una facile vittoria, addirittura al primo turno. È la dimostrazione che i cittadini non guardano soltanto ai lavori pubblici in giro per la città, su cui l’attuale sindacatura aveva puntato tutto o quasi per farsi riconfermare. Hanno pesato alcuni sfondoni dell’ultimo minuto (10 milioni PNRR persi per una pec spedita fuori tempo massimo), una gestione misera delle scuole comunali, un’attenzione alla sicurezza solo sbandierata, e una fastidiosa e costante pressione proveniente dalla destra di coalizione, fatta di screzi, dispetti, lotte intestine e tentativi di “lottizzazione”, che pur senza deflagrare (siamo pur sempre una città in coma) è filtrata dalle stanze del potere ed ha finito per infastidire gli elettori. La dice lunga il pessimo risultato della Lega, uscita dimezzata rispetto alla scorsa tornata elettorale, a fronte di una forte crescita, a livello locale, di FdI, che arriva a quota 10% e, in caso di vittoria al ballottaggio, già prepara l’assalto alle posizioni che contano.
Pesa anche l’avversario, ovviamente, che quantomeno, questo giro, sembra appartenere al regno dei vivi. Possamai arriva al ballottaggio avanti di due punti percentuali, che significa essere il favorito, ma in una corsa dall’esito tutt’altro che scontato.
Deciderà tutto la tratta delle vacche (pardon, gli apparentamenti): Rucco, in passato, si è fatto terra bruciata intorno con i suoi competitors, ma non si sa mai… e c’è chi, come Claudio Cicero, ha un saldissimo pacchetto di volti da gestire. Non vorrei essere il suo cellulare, in questi giorni!
Ovviamente, ciò che più colpisce, è la costante disaffezione dei cittadini rispetto alla politica, soprattutto locale. Tra astensione, schede bianche e nulle, la metà dei Vicentini ha ritenuto inutile, se non dannoso, esprimere una preferenza. Ed una svolta che possa far cambiare loro idea sembra molto, molto lontana. Sicuramente, è più vicina una rotatoria.
Grazie anche alle segnalazioni di alcuni cittadini e alle indagini condotte nell’ambito di un ampio piano di contrasto allo spaccio nella zona di Campo...