Dazi Usa, Sbrollini (IV) chiede la linea del Governo e manifesta solidarietà a don Carraro

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Daniela Sbrollini

La senatrice vicentina Daniela Sbrollini è intervenuta nelle scorse ore sul tema dei dazi Usa imposti in questi giorni dal nuovo corso politico USA. Il presidente Donald Trump ha infatti recentemente imposto nuovi dazi sulle importazioni provenienti da Canada, Messico e Cina, segnando l’inizio di una nuova fase di tensione commerciale.

Le tariffe includono un’imposta del 25% su beni messicani e canadesi e un aumento al 20% sui prodotti cinesi. Trump ha giustificato queste misure accusando Canada e Messico di non fare abbastanza per fermare l’immigrazione illegale e la Cina il traffico di droga, in particolare del Fentanyl, negli Stati Uniti.

Dazi Usa, Sbrollini: il Governo decida ed indichi la via Italiana

“I dazi USA – commenta la Sbrollini -, anche solo annunciati, stanno deprimendo le borse. Quando poi arriveranno per davvero peseranno molto negativamente sull’economia italiana. Soprattutto per quella che ha una vocazione all’esportazione come quella veneta.

Le aziende che esportano negli USA stanno pensando di delocalizzare le produzioni per aggirare i dazi che saranno imposti. Queste sono scelte storiche che non avranno ritorno. Le produzioni una volta spostate poi lì resteranno. La conseguenza sarà che salteranno posti di lavoro. Nel Triveneto questo avrà un forte impatto sull’occupazione e sull’intera economia. Molte filiere saranno coinvolte. I terzisti, che lavorano per le aziende che delocalizzeranno, perderanno necessariamente a loro volta fatturato. Siamo già in una situazione difficile con una cassa integrazione molto sostenuta, tra le più alte d’Italia.

I dazi si abbatteranno poi con un effetto inflattivo sulle famiglie già colpite, sul ceto medio lasceranno un segno pesante”.

La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vicepresidente della Xa Commissione Lavoro del Senato è particolarmente preoccupata. “L’economia Triveneta è ad un bivio. Rischiamo di trovarci tutti più poveri. Ed in tutto questo terribile scenario il Governo che fa? Il Governo tace. Il ministro dell’Economia e del made in Italy è silente. La presidente Meloni sorvola, tergiversa, parla di altro. La sua presunta amicizia con Trump non sembra servire a granché. Cosa aspetta a far sentire la sua voce? Gli imprenditori hanno bisogno di capire dove e con chi vuole andare questo Governo. Dove vuole posizionare l’Italia”.

Conclude la senatrice: “Noi non abbiamo dubbi. Da tempo Renzi chiede che l’Europa si dia un portavoce unico per recuperare una autorevolezza che ha perso. Se l’Europa non vuole sparire deve fare così. Se gli Stati europei non vogliono svegliarsi ininfluenti nello scacchiere internazionale non possono fare altro che restare uniti in una Europa forte, unita, autonoma. Per contro, l’America aveva sempre dato l’idea che con qualsiasi cambio di Presidente, Repubblicano o Democratico che fosse, il baricentro delle politiche economiche rimaneva ancorato nell’alveo dell’atlantismo e del libero commercio. Ora invece chi potrà fidarsi più alle promesse americane? Con un Presidente che rovescia e smentisce le sue stesse dichiarazioni ogni altro giorno. Ed in futuro quanto risulterà affidabile l’America dopo lo Tsunami di dichiarazioni di Trump? I sovranisti tacciono ammutoliti e sopraffatti dalla loro stessa ideologia. Meloni faccia una scelta di parte chiara e netta. Solo l’Europa Unita può darci una via di salvezza. Per noi cittadini ed anche per il comparto industriale veneto”.

Uganda, Sbrollini: solidarietà a don Carraro

“Desidero esprimere tutta la mia solidarietà a Don Dante Carraro, che dirige medici con l’Africa Cuamm – ha poi aggiunto la Sbrollini -. I tagli che Donald Trump ha firmato recentemente hanno colpito anche i fondi destinati a Usaid.

Improvvisamente sono mancati i soldi per pagare il personale, le trasfusioni, le ambulanze in una zona povera dell’Uganda. Sono ospedali che danno sollievo ad una parte del mondo poverissima con una popolazione indifesa. America First porta in sé delle ricadute terribili. Si lasciano sole associazioni e persone che dedicano il loro tempo a soccorrere popolazioni povere in paesi disastrati come appunto l’Uganda. Vogliono fermare gli esodi di popoli poverissimi aiutandoli a casa loro, dicono tutti i sovranisti. La realtà invece è poi questa. Ben diversa”.