Dazn, Aduc: le leggi, la politica e la signora Rossi

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Sembra che l’ipotesi che Dazn cambi il suo contratto di “due al prezzo di uno” vada avanti   premette, nella nota che pubblichiamo l’Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. L’indignazione apparentemente diffusa per la decisione, ha dato vita a sortite di associazioni e politici che, chiedendo che Dazn non facesse ciò che la legge gli consente, hanno minacciato esposti, denunce, class action, “prese della Bastiglia” e quant’altro.

E’ accaduto che invece di puntare il dito sulla legge che il legislatore non intende cambiare (1), sì è “dato addosso” a chi esercitava un proprio diritto: “Dazn cattivo, non si fanno queste cose ai tifosi che hanno già preso gusto nel vedere le prime partite di serie A”… una condanna della presunta immoralità di questo gestore.
Azione e lezione di morale che ha trovato pronto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha invitato i rappresentanti Dazn martedì 16 novembre per chiederne conto. Dazn, ovviamente, ha fatto sapere che ci andrà.
Siamo curiosi di sapere cosa il ministro chiederà a Dazn (anche lui – come associazioni, politici e media -: “birbone, queste cose non si fanno”?). O se, preso atto che il potere ministeriale non può nulla in materia, il ministro Giorgetti farà presentare al governo un ddl con un emendamento al codice delle telecomunicazioni, per sopprimere questo diritto delle aziende tlc.

Sarebbe un ottimo risultato a seguito della “rivolta” di associazioni, politici e media. Risultato per cui ne saranno grate le tante signore Rossi che non seguono le partite di calcio ma usano il telefono e la tv nella propria quotidianità, e che – nella “distrazione” di politici e media – sono ogni giorno vessate da aziende Tlc che fanno sottoscrivere contratti vantaggiosissimi e concorrenziali nel mercato, salvo pochi mesi dopo modificarli anche a condizioni economiche mediamente più alte del mercato.
Beh, se questo “ambaradan” sarà servito a questo, ne sarà valsa la pena.
Non ce ne voglia la signora Rossi, ma abbiamo più di qualche ragionevole dubbio che la vicenda evolva in questi termini.

1 – legge che consente ad un gestore Tlc di modificare unilateralmente il contratto, con un avviso di 30 giorni per l’utente che, non accettando la modifica, può disdire senza spese. Legge che, nel recente ddl concorrenza non è stata considerata per una modifica.