Dazn cambia contratto unilateralmente? Aduc: lo può fare… è la legge che andrebbe cambiata

413
Dazn modifica contratto
Dazn modifica contratto

Sembra che Dazn abbia intenzione di modificare i contratti in essere che consentono di vedere trasmissioni in contemporanea da due device (1). Per chi non ha dimestichezza coi contratti in materia tlc, è bene che sappia che Dazn lo può fare, in qualunque momento. E’ sufficiente che dia un preavviso di almeno 30 giorni, entro i quali l’utente, se non comunica la disdetta del servizio (e non deve pagare penali), si ritrova col contratto modificato  – così scrive nella nota che pubblichiamo l’Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) .

Lex, dura lex, sed lex.

Qualcuno (noi tra questi) crede che sia assurdo questo potere che i gestori dei servizi tlc abbiano per le modifiche contrattuali, e perora da tempo la modifica di questo privilegio. Ma la norma intanto è quella e, al momento, non ci sembra che le autorità preposte abbiano intenzioni di mettervi mano (così come non ci ha messo mano il legislatore nel ddl sulla concorrenza da poco approvato).

E’ evidente in questo caso molto mediatizzato, così come nelle problematiche quotidiane degli utenti dei servizi tlc, certi privilegi non si toccano.

La notizia ha provocato una levata di scudi di singoli utenti, associazioni di consumatori e politici (con preannuncio di interrogazioni parlamentari). Mentre comprendiamo l’arrabbiatura dei singoli che magari non sono informati, ci suona male il preannuncio di ricorsi, denunce, class action e quant’altro da parte di chi le leggi dovrebbe conoscerle. E – nel caso dei legislatori – operare per cambiarle quando crede che siano ingiuste e non usare i propri poteri parlamentari per atti istituzionali (come quelli preannunciati) che sono morti sul nascere.

Il fatto che lo sport sia popolare, soprattutto sport di alto livello mediatico come quello trasmesso da Dazn, giustifica solo la presa d’atto di leggi ingiuste e non l’indignazione dei disinformati dell’occasione.

1 – Il Sole 24 Ore