“Mi soffermo un attimo senza entrare nel merito della questione. Quello che voglio dire rispetto agli ultimi sviluppo, è che il nostro è uno Stato laico e dunque il Parlamento è ovviamente libero di discutere e legiferare” in materia di omotransfobia “e il nostro ordinamento contiene tutte garanzie perché sia garantito il rispetto di tutti i principi costituzionali e degli impegni internazionali tra cui il Concordato con la Chiesa. Quindi ci sono i controlli costituzionali preventivi nelle pertinenti commissioni parlamentari e ci sono i controlli successivi della Corte Costituzionale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in sede di replica nell’aula del Senato, in merito al ddl Zan contro l’omofobia. “La laicità non è l’indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso, bensì tutela del pluralismo e delle diversità culturali” ha aggiunto il presidente del Consiglio italiano che ha detto ancora: “Non entro nel merito delle discussioni parlamentari. Come vedete il Governo le sta seguendo, ma questo è il momento del Parlamento, non del Governo”. Il premier italiano ha anche annunciato una presa di posizione su quanto sta accadendo in Ungheria rispetto allo stesso tema. “Ieri l’Italia ha sottoscritto, con altri 16 Paesi europei, una dichiarazione comune in cui si esprime preoccupazione sugli articoli di legge in Ungheria che discriminano in base all’orientamento sessuale”.
Fonte Public Policy